Corpi macchina
Anteprima Fujifilm X20 - Prime Impressioni
Eccoci qui… questa volta ancora prima della commercializzazione di un prodotto. Ma lo sapete. A noi non piacciono le cose fatte in fretta.
Quindi sono solo prime impressioni. Prime impressioni che non ci hanno impedito di riscontrare le prime certezze rispetto ai modelli precedenti. X20 e X100s non possono essere liquidate con poche foto e qualche riga come fanno in molti.
Sono prodotti che, contrariamente ad un’estetica quasi immutata, riscrivono profondamente l’interpretazione di Fujifilm di questi due modelli e dei rispettivi segmenti di mercato.
Ma in molti aspettano di conoscere maggiormente questi strumenti fotografici e di conseguenza, non potevamo più aspettare.
Aspettare che significava anche prestare il fianco ai primi flame sul web che come sempre accompagnano l’uscita di un nuovo modello.
Flame e leggende metropolitane che trovano alimento per colpa delle raffazzonate “recensioni definitive” basate su qualche decina di scatti su strumenti di Pre-Serie. L’ultima leggenda metropolitana racconta che le nuove Fujifilm hanno subito un ritardo nella distribuzione per colpa di chi sa quale fantomatico problema. La realtà è ben differente.
La realtà è che questa volta Fujifilm vuole fornire un prodotto maturo ai propri clienti. E si prende tutto il tempo che aveva programmato.
Purtroppo sono alcuni venditori della rete che, per accaparrarsi qualche pre-ordine in più, anticipano la data ufficiale. Le X20 e le X100s erano programmate in uscita per metà- fine marzo… e per metà-fine marzo saranno messe in vendita.
Se qualche modello è sfuggito a questa logica un firmware basterà ad aggiornare in tutte le funzionalità i nuovi modelli. Firmware con il quale sono equipaggiate le due macchine con le quali abbiamo iniziato a scattare e a scrivere le prime impressioni. Prime impressioni che partono con la X20 e la perizia fotografica di Donato Chirulli.
Testo e foto di Donato Chirulli
La lunga attesa è terminata: la Fuji X20 finalmente è tra le nostre mani. Chi ha avuto la fortuna di poter apprezzare le notevoli qualità della vecchia X10, sicuramente ha atteso con ansia sempre crescente il rilascio della nuova X20. Quest'ultima è stata infatti dotata di numerose migliorie, volte a completare le possibilità operative e ad aumentare il livello qualitativo delle immagini prodotte. L'adozione del nuovo sensore X-trans da 12 Mpixel, l'introduzione dell'Autofocus Ibrido, il Focus Peaking e, non ultima, la presenza delle informazioni nel mirino, portano la nuova X20 ad un livello probabilmente mai raggiunto prima da una fotocamera "compatta".
Economia Fotografica: Una generazione di grande qualità… con qualche compromesso
Testo e Foto di Max Angeloni
Questo segmento di strumenti fotografici mi è sempre piaciuto.
Essenziale, pratico e di grande qualità fotografico l’ho sempre interpretato come il vero corredo racchiuso in un solo oggetto.
Ovviamente mi riferisco alle compatte con grande sensore e ottica fissa non intercambiabile.
Ma cosa offre il mercato dell'usato e quali sono le caratteristiche che contraddistinguono queste tre interpretazioni dello stesso segmento di strumenti fotografici?
Cerchiamo di scoprirlo.
L’apripista è stata Sigma con le varie versioni che si sono alternate con sotto la sigla “DP”.
Nel 2009 anche Leica ha fatto il suo ingresso con la X1 anticipando Fujifilm che nel 2010 ha letteralmente reinventato questo segmento con la X100.
Le ho avute tutte e tre, l’ho amate e odiate tutte e tre, le vorrei avere tutte e tre perché ognuna di loro è in grado di offrire, in così poco spazio, tanta qualità.
Test Completo Fujinon XF 14mm f/2,8 R
Testo e foto di Donato Chirulli
Fuji XE-1 & Fujinon XF 14mm f/2,8 R - Iso 200 f/2,8 - 1/800 sec.
Non c'è niente da fare...! Ad ognuno il suo e, quando uno non è capace, meglio che lasci il posto a chi se ne intende veramente. Dato che Max Angeloni (4 passi con: Fujinon XF 14mm f/2.8 R) non sa usare il nuovo 14 mm di casa Fuji, per fortuna di riflessifotografici.com io so benissimo cosa farci, e quindi me ne sono rapidamente impadronito per raccontarvi come va.
Ovviamente sto scherzando: il problema sta semplicemente nei gusti personali, nelle abitudini e nelle opportunità. Max Angeloni, semplicemente, preferisce usare altre focali, sia per motivi lavorativi che per diletto. Ce lo vedo poco anch'io infatti, un 21 mm equivalente (nel formato 35 mm) sul set di un fotoromanzo, oppure durate lo shooting di una modella in studio o ancora in tutte quelle situazioni fotografiche ove si predilige la forte presenza nel fotogramma dell'elemento umano.
Personalmente, invece, ho avuto modo di usare lungamente focali supergrandangolari sia in esterni che in interni. Anche se negli ultimi anni, avendo praticamente abbandonato la reflex, mi son dovuto accontentare di lavorare spesso con una focale minima di soli 28 mm o, nei casi più fortunati, 24 mm. Finalmente, Fujifilm ha immesso sul mercato una focale più "spinta" e, pur se ho dovuto riprenderci un po la mano, mi sono subito "tuffato" per le vie della Città Eterna per ritrovare le antiche sensazioni, che solo queste focali sanno trasmettere.
Prove sul Campo: Sony NEX 6
Testo e foto di Donato Chirulli
Recentemente, proprio su queste pagine, ho avuto modo di pubblicare un breve test "sul campo" della Sony NEX 5KR. Un test che mi aveva positivamente impressionato per le qualità di questa compatta e potente CSC. Non mi sono quindi fatto sfuggire l'occasione di poter provare la sorellina maggiore NEX 6, corredata sia dallo zoom 18-200 mm f/3,5-6,3 OSS che dal nuovo e compattissimo 16-50 mm f/3,5-5,6 Powerzoom OSS. La Sony NEX 6, mantiene tutte le caratteristiche tecniche della NEX 5: quindi, sensore APSc da 16 Mpixel, numerosissime funzioni di ripresa automatica oltre alle classiche PASM, display orientabile, Wi-Fi e così via. Quello che cambia è la presenza di un mirino elettronico, controbilanciata (purtroppo) dall'assenza del Touch Screen. Come da tradizione di riflessifotografici.com, fotocamera ed obiettivi sono stati sottoposti ad un duro lavoro sul campo, nelle reali condizioni d'uso quotidiano, e non facendo sempre i "soliti 4 scatti insignificanti" di molti cosiddetti "test" altrui.... Questo è un nostro marchio di fabbrica, di cui andiamo giustamente fieri, perché ci permette di offrire ai nostri (sempre più numerosi) lettori, immagini ed impressioni d'uso che possono essere riscontrate da loro stessi nelle loro diverse realtà quotidiane.
4 passi con: Fujinon XF 14mm f/2.8 R
Testo e Foto di Max Angeloni
Iniziamo a parlare di angolo di campo equivalente. Giusto per non fare confusione. 21mm sono una focale molto particolare.
Specialistica e generica allo stesso tempo.
Il numero dei fotografi che utilizzano con massimo profitto questa tipologia di obiettivo è molto alto.
Personalmente preferisco le focali comprese tra i 28mm e gli 85mm. Sotto mi inquadro le scarpe. Sopra mi porta troppo lontano dal soggetto.
Working in progress: Fujinon XF 14mm R
Testo e Foto di Max Angeloni
La moda vorrebbe che certi “eventi” fossero chiamati Unboxing.
Secondo noi lo scartare un oggetto fotografico è un atto che rasenta il feticismo.
E per quanto possa essere piacevole forse poco si addice ad un sito come il nostro che, è talmente presuntuoso, da ammantarsi del titolo di portale di cultura fotografica.
Per questa volta abbiamo fatto una mezza eccezione per diversi motivi.
Economia Fotografica: Nikon D70s
Testo e Foto di Max Angeloni
Nel 2004 la fotografia digitale iniziò a fare le mosse decisive che, a breve, l’avrebbero portata a dare scacco matto alla fotografia analogica.
La macchine fotografiche con sensore erano ancora piene di compromessi e il loro mercato era rilegato principalmente al settore delle compatte. Forte era lo scetticismo da parte di che, abituato da sempre alla pellicola, osservava con mal celata perplessità “al silicio” di fascia alta.
Prodotti che presentavano già degli indubbi pregi, soprattutto sotto il profilo della praticità, ma il prezzo molto alto ne sbarrava la diffusione di massa.
La prima Reflex digitale a scendere sotto la soglia (psicologica) dei 1.000 Euro (dollari) fu la Canon 300D. Un plasticone che assomigliava molto ad una toy camera della Disney ma che aveva il merito di offrire un’alta qualità (per allora) di immagine ad un costo “popolare”.
Prove sul campo: X-mount complete review
Negli articoli dedicati alle prove sul campo della X-Pro1 e della X-E1 abbiamo evidenziato come il nuovo sistema ad ottiche intercambiabili della Fujifilm rappresenti un nuovo standard.
Un nuovo standard che sarebbe limitativo rilegare unicamente nel segmento fotografico delle CSC.
Certamente ancora il parco ottiche non è completo. Così come alcune incertezze iniziali legate alla velocità operativa sono state sostanzialmente eliminate o limate con l’introduzione di nuovi firmware.
Ma cosa può offrire oggi, dopo solo otto mesi dalle prime apparizioni sugli scaffali dei negozi, questa visione “Old School” della Fujifilm? Otto mesi che hanno visto crescere esponenzialmente sia gli elementi del sistema sia l’interesse degli utenti?
Le macchine fotografiche sono diventate due, e, come abbiamo sottolineato in questo articolo, la scelta tra la X-Pro1 e X-E1 è legata più alla propria interpretazione della fotografia piuttosto che alle soluzioni adottate dalle due macchine fotografiche.
L’elettronica è la stessa e pertanto Autofocus, Sensore, e Processore sono uguali.
E allora? Cosa altro vogliamo aggiungere? Quali sono i “nuovi” elementi che ci spingono a realizzare un articolo lungo e articolato quando ormai gli elementi singoli della baionetta “X” sono stati già svelati?
Già, i singoli elementi. Ma i singoli elementi non sono un sistema.
Ed è il sistema nel suo insieme che determina la scelta di un mezzo fotografico.
Un elemento preso singolarmente vuol dire poco o nulla. Così come, anche un sistema completo, se non lo si analizza nella fotografia reale, non può trasmettere la giusta esperienza per comprendere pienamente le possibilità fotografiche offerte.
Quindi lasciamo parlare i fatti
Questo articolo è stato realizzato e scritto a 4 mani alfine di “raccontare” il maggior numero di situazioni fotografiche. Situazioni fotografiche anche molto differenti tra loro.
Ma che volete, noi non sappiamo accontentarci di qualche foto scattata distrattamente né sappiamo trarre conclusioni dalle foto fatte ad un pupazzetto, due fermagli e una libreria.
Noi viviamo di fotografia e pertanto non proviamo le macchine.
Noi le macchine fotografiche le utilizziamo per lavoro.
Permetteteci di essere presuntuosi, ma la differenza c’è… è tanta… e si vede.