Fujifilm X-Pro2... Ritorno al futuro
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF23mm F1.4 R (1/4400, f/2, Iso 200)
Tanto tuonò che piovve…
Mi ricordo che le domande sull’uscita della X-Pro2 iniziarono già a pochi mesi della commercializzazione della X-Pro1.
Essendo uno dei modelli Fujifilm che ho tenuto a battesimo, ero da sempre a conoscenza di quale sarebbe stata la data del suo avvicendamento. Avrò ripetuto “fine 2015” centinaia di volte. È così è stato.L’annuncio della X-Pro2 è stato un sollievo …almeno per qualche mese non mi sentirò ripetere questa domanda.
Ma perché si è creata tanta attesa attorno a questo modello di macchina fotografica?
I motivi sono molteplici. Alcuni giustificati… altri dettati solamente dalla voglia convulsa che il mercato digitale nutre ed alimenta nei confronti dei nuovi modelli.
Altra domanda di rito è stata se la Pro2 avrebbe montato un sensore Full Frame.
Anche qui la risposta era scontata… ma in pochi sembravano crederci.
Ma finalmente il dado è tratto e, sugli scaffali dei negozi, le X-Pro2 sono pronte ad entrare nelle borse dei fotografi.Arriviamo con la nostra recensione con un po’ di ritardo, ma non potevamo cavarcela con una recensione sbrigativa nel caso di una macchina fotografica che rappresenta un passo generazionale.
Quindi, com’è nostra tradizione, ci siamo presi tutto il tempo necessario per comprendere pienamente questo strumento fotografico. Noi di Riflessifotografici abbiamo questa brutta abitudine e, sicuramente non ci rinunceremo nel nome, di arrivare per prima nelle corsa a chi scrive prima una recensione.
In rete, già si trovano già tante cose scritte sulla X-Pro2. Alcuni articoli sono piuttosto completi. Altri più raffazzonati, e molti danno l’impressione di un copia ed incolla piuttosto sbrigativo.
Personalmente ritengo che una recensione su questo specifico modello, non possa prescindere da una introduzione che sia in grado di spiegare come questo modello si pone all’interno dell’intero mercato fotografico.
E per questo partiamo dalle… origini.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF23mm F1.4 R (1/160, f/1.4, Iso 1000)
La X-Pro1 è la macchina fotografica con la quale Fujifilm rientra nel mercato delle fotocamere digitali ad obiettivi intercambiabili.
In molti si aspettavano un sistema Reflex, memori della Serie Finepix S e del successo che questo strumento fotografico aveva riscosso. La Finepix S5, per esempio, è stato il modello che mi convinse di passare definitivamente al digitale. Una reflex che poggiava le basi sul sistema Nikon. In sintesi… una Nikon con l’elettronica dedicata all’immagine Fujifilm.
Con la X-Pro1, al contrario, Fujifilm ha puntato a costruire un sistema proprietario.
Ma perché non continuare sulla strada delle Reflex?
I motivi sono molteplici. Ma tutti quanti riconducono ad un unica risposta: innovazione.
Ora… è indubbio che il mondo reflex è dominio incontrastato di Nikon e Canon. Inserirsi in questa fascia di mercato avrebbe comportato due grossi ostacoli da affrontare e superare.
Il primo è il più ovvio. Nikon e Canon sono i padroni incontrastati del mondo reflex perché sono i migliori in questo settore. Hanno un sistema completo e consolidato nel tempo e la soluzioni offerte da questi due marchi non sono replicabili da chi si vuole buttare nel mercato di punto in bianco.
Il secondo invece è di carattere puramente tecnologico. Come ho scritto più volte, i sistemi reflex hanno raggiunto un collo di bottiglia che sembra sempre più restringersi con il passare degli anni. Specchio e mirino ottico, se da una parte hanno fatto la fortuna di questi sitemi, oggi possono rappresentare un ostacolo se si vogliono integrare delle innovazione nei nuovi apparecchi fotografici.
Di conseguenza se si vuole giocare le carte della innovazione, la strada delle reflex non era percorribile.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF23mm F1.4 R (1/200, f/1.8, Iso 2000)
Ricordiamoci che nel 2012 il settore delle Mirrorless era, si in espansione, ma ancora non rappresentava una vera alternativa alle reflex di fascia alta o professionali. Ovviamente non rappresentavano una alternativa alle reflex di fascia alta se si prendevano in considerazione unicamente alcune caratteristiche tecniche.
Ma lo sappiamo bene… la fotografia oggi, come allora, non è fatta solo di raffiche da dieci fotogrammi al secondo o da reportage realizzate nelle zone più disagiate del mondo.
Esiste anche una fotografia più meditata, una fotografia in cui, il mezzo tecnico non necessita di raffinate soluzione ingegneristiche ma, piuttosto, di semplicità di utilizzo.
Ripeto… siamo nel 2012.
Pertanto, non potendo competere unicamente in tecnologia, Fujifilm ha giustamente pensato di dirottare il suo obiettivo sulla tradizione e la semplicità.
L’incarnazione della tradizione e della semplicità, nell’immaginario collettivo dei fotografi, sono da sempre i sistemi a telemetro. Il paradosso dei sistemi a telemetro, però, è proprio quello di avere dei limiti strutturali che ne hanno decretato la quasi scomparsa a favori delle più versatili reflex.
Ma cosa succede se alla praticità dei sistemi a telemetro si unisce la tecnologia dei sistemi digitali?
La risposta è semplice… nasce un nuovo segmento di macchine fotografiche. Questa è stata l’idea di Fujifilm. La X-Pro1 non era la diretta concorrente di alcuna macchina fotografica al momento della sua presentazione sul mercato.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF23mm F1.4 R (1/1250, f/3.6, Iso 200)
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF23mm F1.4 R (1/7500, f/1.4, Iso 200)
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF23mm F1.4 R (1/2400, f/2, Iso 200)
Dalla 1… alla 2
Un mirino ibrido che racchiudeva in se la modalità ottica e quella digitale. La ghiera dei tempi che tornava a rimpossessarsi della calotta della macchina fotografica e quella dei diaframmi nuovamente sul barilotto dell’obiettivo.
Tutto questo rendeva difficile, a prima vista, comprendere se la X-Pro1 fosse una “vecchia” macchina fotografica analogica o una nuovissima digitale.
Solo la presenza del monitor posteriore poteva dare una risposta a tale dubbio.
Una volta accesa, appariva subito chiaro che, indipendentemente dal sistema che eravamo soliti utilizzare, la X-Pro1 era una macchina fotografica che richiedeva un periodo di adattamento per essere interpretata.
Il mercato di allora spingeva come non mai nella direzione delle prestazioni esasperate. La Pro invece rompeva queste regole e strizzava l’occhio a chi invece interpretava la fotografia in una maniera meno convulsa e maggiormente consapevole.
La filosofia sulle quali basava le proprie origini la X-Pro1, a grandi linee, era questa: perché per avere uno strumento fotografico di qualità bisogna per forza comprare un modello di macchina fotografiche estremamente complesso e dotato di una miriade di funzioni che non utilizzeremo mai?
Sappiamo bene che poi, tra il dire e il fare, ci sono ugualmente una miriadi di funzioni. In ogni caso, la X-Pro1, è entrata nella storia della fotografia digitale proprio grazie alla sua semplicità… digitale.
Con la X-Pro2 la filosofia è rimasta invariata a dispetto di quello che si legge un po’ in giro.
La confusione che si è creata, e che ha portato in molti a ritenere che il nuovo modello, fosse un mezzo fotografico all round, è stata dettata più dalla curiosità di scoprire le innovazione apportate nella nuova generazione macchine fotografiche di Fujifilm, che da un reale cambiamento di destinazione d’uso della X-Pro2.
Non fraintendetemi. La X-Pro2 è realmente in grado di affrontare la quasi totalità delle situazioni fotografiche.
Ma un conto è poter cimentarsi in tutte le eventuali situazioni fotografiche, un altro è snaturare la filosofia intrinseca di un prodotto fotografico.
Proprio per ovviare a tale contraddizione, questo articolo sarà suddiviso tra, analisi della X-Pro2 e approfondimento delle innovazioni che troveremo implementate anche sule macchine fotografiche future di Fujifilm.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF23mm F1.4 R (1/1000, f/5, Iso 200)
La X-Pro2
La Fujifilm X-Pro2 è l’erede della X-Pro1. Quindi è l’evoluzione di un mezzo fotografico che si ispira ai modelli a telemetro.
Di conseguenza il mirino ottico è il primo elemento distintivo.
Primo perché?
Tralasciando per un attimo il mirino ibrido nel suo insieme, il mirino ottico è l’elemento di richiamo alla tradizione più evidente di questa macchina fotografica.
In realtà, come abbiamo sottolineato più volte, il mirino della X-Pro1 non era un vero mirino a telemetro. C’è solamente il mirino galileiano ma manca il prisma ottico del telemetro e tutta la meccanica che caratterizza tale sistema.
In più la X-Pro ha l’autofocus. Verrebbe da dire che somigli più ad una Contax G1 (o G2) che ad una Leica.
Come concetto forse si… ma appena portiamo l’occhio al mirino ci accorgiamo che, l’organizzazione dello spazio visivo, ricorda quello tradizionale delle M di Leica e delle Bessa di Voigtländer.
Quindi?
Quindi nulla… la X-Pro fa segmento a se.
E la X-Pro2 continua questa tradizione. Con l’evoluzione del mirino ibrido, vengono ampliate le possibilità fotografiche messe a disposizione.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF 56mm F1.2 R (1/5000, f/1.2, Iso 200)
In sintesi.
Con la stessa macchina fotografica abbiamo la possibilità di utilizzare:
un mirino elettronico di ultima generazione;
un mirino galileiano con la sovrimpressione delle informazioni digitali;
una moderna interpretazione del telemetro che unisce mirino galileiano e la porzione in cui puntiamo il fuoco in visione digitale;
Già, una moderna interpretazione del telemetro. Questa per me è una vera rivoluzione. La stessa che uso sempre con la mia amata X100T.
Perché tanto entusiasmo per tale soluzione?
Il grande vantaggio dei mirini a telemetro è quello di offrire una visione della scena più ampia di quella che realmente inquadrata. In sintesi, in base alla focale utilizzata, le cornicette che delimitano l’inquadratura occuperanno uno spazio più o meno ampio all’interno del mirino. In ogni caso questo spazio sarà sempre minore rispetto alla visione globale che avremo guardando attraverso questa tipologia di mirino. Tutto questo si traduce nel poter osservare contemporaneamente, sia gli elementi compresi nella nostra inquadratura, sia gli elementi limitrofi alla nostra inquadratura. È inutile sottolineare ulteriormente i vantaggi di tale soluzione soprattutto in termini di composizione dello scatto.
Ma come… parli tanto del mirino “old Style” e ancora non dici nulla del nuovo fantasmagorico sensore, dello stratosferico processore d’immagine e dell’iperveloce autofocus?
Già la sento questa domanda :)
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF 56mm F1.2 R (1/125, f/1.2, Iso 5000)
Ma ripeto… nell’immaginario collettivo ormai è consolidato il concetto che questo modello di macchina fotografica rappresenti l’anello di congiunzione tra tradizione e tecnologia. E sicuramente l’elemento che contraddistingue maggiormente questo modello di Fujifilm è il mirino Ibrido. Ovvero la possibilità di fotografare con una visione della realtà sia analogica che digitale.
Ma all’atto pratico come si traduce questa duttilità di impiego? Partiamo dal presupposto che la X-Pro è un modello di macchina fotografica pensata principalmente per chi ha un approccio alla fotografia molto ponderato.
Un utente consapevole del proprio fotografare, che sceglie il proprio mezzo fotografico con molta attenzione e non è propenso a rincorrere l’ultima novità uscita sul mercato Questo non vuol dire che non possa essere utilizzato con massima soddisfazione anche da chi approccia la fotografia in maniera diametralmente opposta. Ma la filosofia di base della X-Pro 2 è proprio quella tradizionale in cui, catturare la realtà con obiettivi fissi e in “visione” analogica, rappresenta, oltre che una necessità, un vero e proprio piacere.
Personalmente, quando le condizioni fotografiche me lo permettono, mi ritrovo molto nell’identikit dell’utente tipico della X-Pro2. Un obiettivo fisso e una macchina fotografica e nient’altro.
Nulla mi impedisce, ovviamente, con lo stesso mezzo fotografico, di montare un super tele e di attivare il mirino digitale per affrontare una situazione fotografica molto esasperata come quella sportiva o naturalistica.
Ma qui iniziamo a parlare di argomenti che riguardano la prova sul campo.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF100-400mm F4.5-5.6 R LM OIS WR + 1.4x (1/1250, f/8, Iso 500)
Sul campo
Io la X-Pro2 la imposto così:
nella fotografia di reportage (o di street) il mirino ottico mi permette di avere una visione ampliata della scena. In situazioni di luce estremamente complessa, invece, rinuncio volentieri al mirino ottico (con o senza il riquadro elettronico) a favore del mirino elettronico. Mirino elettronico vuol dire soprattutto vedere l’esposizione corretta prima ancora di realizzare lo scatto. Una situazione tipica è quella del ritratto in controluce. A volte non si ha a disposizione che un solo istante per cogliere uno sguardo. Avere un vantaggio in più può rivelarsi determinante.
Perché inizio la prova sul campo con tale premessa?
Perché come sempre sottolineato da noi di Riflessifotografici, un qualsiasi elemento del corredo fotografico deve essere per prima cosa analizzato sotto il profilo del feeling che si instaura con il fotografo e delle possibilità offerte al nostro fotografare.
Tutto il resto viene dopo.
E il resto vuol dire anche raccontare le situazione anomale in cui ho utilizzato questo mezzo strumento pensato per una fotografia “ponderata”.
Gia… situazioni anomale.
Il punto è che la X-Pro2 incarna in se stessa “i rumors” di quelle che saranno le novità dei prossimi modelli Fujifilm.
Quindi è stato inevitabile utilizzare questa macchina fotografica in svariate tipologie di fotografia.
Per esempio. La X-Pro2 mi ha permesso di realizzare per la prima volta, un fotoromanzo con uno strumento che non sia una reflex.
Ora, il motivo non era sicuramente legato alla qualità d’immagine dei modelli precedenti. Il punto è che ho la necessità di avere due schede di memoria impostate nella funzione di Backup.
La X-Pro2 ha tale opzione.
Quindi già da oggi sappiamo che le nuove macchine di fascia alta di Fujifilm avranno 2 schede di memoria.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF 56mm F1.2 R (1/60, f/1.2, Iso 320)
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF 56mm F1.2 R (1/1500, f/2, Iso 200)
Ovviamente tutto questo non significa che la Pro2 sia essenzialmente la materializzazione dei rumors futuri o uno strumento fotografico dedicato esclusivamente ad una fotografia meditata da realizzare esclusivamente con i fissi.
Come sempre vi chiedo di fare uno sforzo nel non fraintendermi.
Il punto è che, se ogni volta che esce una macchina fotografica, non ci dedichiamo prima a raccontare lo strumento, rischiamo di fare solo un elenco degli esercizi di stile tecnologici con cui gli ingegneri hanno rimpinzato il mezzo fotografico.
Ecco… “raccontare” è per me il termine esatto. Se non si è in grado di “raccontare” si rischia di fare come quella pubblicità del detersivo che lavava così bianco che più bianco non si può. Non si capisce come, ma ogni volta che il prodotto si rinnovava, riusciva nell’impossibile impresa di lavare ancora più bianco del più bianco irraggiungibile del prodotto precedente. Ecco… così è per le macchine fotografiche.
Casa è in grado di fare la X-Pro2? Tutto e meglio di qualsiasi altra macchina fotografica!!!
Quali sono le situazioni fotografiche che è in grado di affrontare con successo? Tutte e meglio di qualsiasi altra macchina fotografica!!!
Che ci facciamo con i modelli precedenti? Li buttiamo al secchio!!!
poi uscirà la X-T2 e…
Cosa è in grado di fare la X-T2? Tutto e meglio di qualsiasi altra macchina fotografica!!!
Quali sono le situazioni fotografiche che è in grado di affrontare con successo? Tutte e meglio di qualsiasi altra macchina fotografica!!!
Che ci facciamo con la X-Pro2? La buttiamo al secchio!!!
Capite il paradosso?
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF100-400mm F4.5-5.6 R LM OIS WR + 1.4x (1/1000, f/8, Iso 640)
E perciò iniziamo a raccontare…
Il racconto inizia quando presi in mano per la prima volta la X-Pro1. In verità non era una Pro1 completa. Era un modello pre-serie e dovevo preparare del materiale fotografico per l’imminente lancio sul mercato del sistema X ad ottiche intercambiabili.
Le cose che funzionavano erano meno di quelle che non funzionavano. Eppure fotografare mi riusciva naturale… spontaneo.
Devono essere le stesse sensazioni che hanno spinto tantissimi fotografi ad acquistare la X-Pro1 nonostante che, questo modello, presentasse numerosi punti deboli di velocità operativa anche nella sua versione finale.
Ecco… la Pro1 non era sicuramente la miglior macchina fotografica del momento eppure è stata talmente un successo da diventare con il tempo un simbolo della fotografia.
Ora… immaginate tutto quello che vi piace della Pro1… eliminate tutti i punti deboli. Aggiungete tecnologia e funzioni finalmente alla pari della concorrenza ed… ecco la X-Pro2.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF100-400mm F4.5-5.6 R LM OIS WR + 1.4x (1/3200, f/7.5, Iso 2500)
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF100-400mm F4.5-5.6 R LM OIS WR + 1.4x (1/1000, f/8, Iso 200)
Del mirino ibrido ne abbiamo parlato, della doppia scheda anche… delle altre principali migliorie e della velocità operativa?
No… non ne abbiamo parlato.
Partiamo dalle due novità di maggior rilievo sotto il profilo dell’accesso ad alcune funzioni operative: Joystick e ghiera Iso.
Il Joystick lo trovo geniale. Un minuscolo accessorio posto sul retro della macchina fotografica che risolve in maniera semplice ed intuitiva, il macchinoso problema che affliggeva le Fujifilm nell’operazione di selezione del punto di messa a fuoco. Si pigia con il pollice destro e subito si accede a tale funzione. Sempre con il Joystick si sposta il punto o l’area di messa a fuoco. Bellissimo e funzionale.
Più difficile da comprendere è invece la ghiera per la selezione degli Iso.
Obiettivamente l’unico termine che trovo possa essere attinente alla soluzione adottata è… esercizio di stile.
Praticamente si tratta di una ghiera che circonda la ghiera dei tempi. Sembra un gioco di parole.
Per utilizzarla bisogna fare come i tappi di sicurezza per i medicinali ma al contrario. Con i tappi spingi e giri. Con questa ghiera devi sollevare e girare. Sia per i tappi dei medicinali sia per la ghiera della Pro2 vale il discorso che, se da un parte è impossibile azionarli per sbaglio, dall’altro è estremamente complicato farlo se si va di fretta.
Se poi si hanno i guanti diventa quasi impossibile. Ora… posso capire che solitamente i medicinali non si prendono in situazioni climatiche talmente complesse che ci impongono di indossare i guanti. Ma per la fotografia questo può accadere.
Inoltre, se l’azione di sollevamento non viene eseguita in maniera corretta, l’unico effetto che avremo dalla nostra azione sarà quella di modificare, per sbaglio, i tempi.
Insomma… soluzione molto raffinata ma decisamente scomoda e difficile da effettuare. Non mi piace.
Dimenticavo… sempre sulla calotta superiore, possiamo notare che, sulla ghiera per la correzione dell’esposizione, oltre ai canonici valori che vanno da -3 a /+3, trova posto anche la lettera “C”.
Selezionando questa lettera saremo in grado di estendere tale funzione fino a -5/+5.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF100-400mm F4.5-5.6 R LM OIS WR + 1.4x (1/2000, f/6.4, Iso 1000)
Passiamo alla velocità operativa.
Si gira la ghiera su on… si porta l’occhio al mirino…mezza corsa… a fuoco… scatto.
Benissimo… senza che vi ammorbo con cifre e dati, vi posso assicurare cha la Pro2 è veloce. Anzi… estremamente veloce sia come autofocus che come velocità operativa globale.
È la più veloce del mondo? Ha un autofocus così rapido da far sembrare la concorrenza roba da archeologia? No… assolutamente no. Chi ha scritto o affermato queste cose lo ha fatto semplicemente perché non ha mai provato altre macchine fotografiche.
Diciamo così. La X-Pro2 è veloce in tutte le sue funzioni quanto le migliori macchine fotografiche di pari livello della concorrenza.
Finalmente nessuna esitazione, nessun rumore sinistro proveniente da obiettivi (vi ricordate il Fujinon 60 macro?). Il sistema autofocus ormai pare maturo e affidabile.
La rivisitazione del sistema autofocus ha interessato la funzione relativa allo scatto singolo e, soprattutto, quella della messa a fuoco continua (vero punto debole, in passato, delle Fujifilm).
Bisogna ovviamente studiare il setup ideale in base alla tipologia di fotografia che andremo a realizzare.
In linea di massima, è sufficiente selezionare l’area e il numero dei punti di messa a fuoco più idonei e il gioco è fatto. Ovviamente con gli obiettivi giusti montati sulla macchina fotografica.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF16-55mmF2.8 R LM WR (1/60, f/2.8, Iso 6400)
Ora, anche con uno strumento pensato per una fotografia “meditata”, cimentarsi in fotografia naturalista o sportiva non è più un miraggio.
Personalmente ritengo l’ergonomia della X-Pro2 penalizzante quando usiamo grossi zoom.
Però a livello di possibilità tecnologiche non trovo alcuna controindicazione… anzi.
E qui torniamo al “raccontare” un mezzo fotografico.
Il mirino galileiano, oltre alle caratteristiche già descritte, presenta un’altra peculiarità. Se ci fate caso, questo mirino, è fortemente decentrato a sinistra. Il motivo è semplice. Nei generi fotografici per i quali è stato storicamente preferita tale situazione, può tornare estremamente utile fotografare con entrambi gli occhi aperti.
Nell’utilizzo con obiettivi più pesanti, con focale molto lunghe e in situazioni fotografiche di inseguimento, il mirino decentrato invece, almeno per il mio fotografare, è estremamente scomodo. Scomodo cosi come trovo scomoda l’ergonomia sempre nelle stesse situazione che ho descritto.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF100-400mm F4.5-5.6 R LM OIS WR + 1.4x (1/2000, f/6.9, Iso 2000)
Ovviamente le foto sportive o naturaliste si fanno ugualmente con successo così come ho documentato con gli scatti qui pubblicati. Ci mancherebbe.
Le Fujifilm sono finalmente equipaggiate con un sistema AF continuo veramente efficace e perdevo l’occasione di sparare a raffica su ogni soggetto possibile? Ovvio che l’ho fatto.
Ma è altresì ovvio che la X-Pro2 è e rimane per me un formidabile strumento per il reportage.
E questa sua vocazione viene ancor più accentuata dalle nuove caratteristiche (implementazione delle due schede, funzioni video finalmente degne di nota, solidità costruttiva e affidabilità) non esistono più alcune controindicazione per scegliere la Pro2 anche per lavori impegnativi da eseguire in condizioni climatiche avverse.
La X-Pro2 è questa.
Ed è quella di sempre. Solo che non ha più incertezze e punti deboli.
Qualità d’immagine
Per quanto riguarda la qualità di immagine gli utenti Fujifilm possono stare tranquilli. La continuità di resa (soprattutto cromatica) con i modelli precedenti è rimasta inalterata. I cambiamenti riguardano principalmente l’aumento della risoluzione e l’innalzamento della qualità alle alte sensibilità. Quindi, se come me, amate il perfetto equilibrio cromatico delle Fujifilm soprattutto sotto l’aspetto della resa degli incarnati ed i morbidi passaggi tonali, questa nuova generazione della serie X non vi deluderà. Anzi…
Cosa posso dire di più. Non lo so…
La cosa bella delle Fujifilm e che, da un modello ad un altro, da un passo generazionale all’altro, le caratteristiche di base delle immagine non viene stravolta.
Quindi ci sono miglioramenti globali anche sostanziosi, ma le caratteristiche di base delle Fujifilm, rimangono invariate.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF 56mm F1.2 R (1/125, f/1.2, Iso 200)
Tiratina d’orecchi.
Nell’articolo del Fujinon XF 90mm f/2 R LM WR, paragonavo il paraluce di questo e di altri obiettivi di Fujifilm come “pezzi di grondaia”.
Non nascondo che, per tale affermazione mi è arrivata qualche critica. Certo… visto che la X-Pro era caduta nel dimenticatoio posso capire che in pochi comprendessero il senso di tale affermazione.
Ora che, con la X-Pro2, il mirino galileiano è tornato di moda, d’improvviso ci si è accorti di quanta verità ci fosse in quella affermazione.
I paraluce estremamente ingombranti, coprono una porzione molto grande del mirino galileiano. Tutto questo si traduce con il lasciare a casa questo comodo accessorio.
Evidentemente anche in casa Fuji ci si è accorti di tale controsenso costruttivo tanto che, sia il nuovo Fujinon 35 f/2 sia il Fujinon 16 f/1.4 (magnifico, veramente magnifico) sono dotati di un paraluce opzionale pensato proprio per tale esigenza.
Quindi ad una tirata di orecchi aggiungiamo un plauso per la prontezza con la quale si è cercato di porre subito rimedio. Speriamo che tale soluzione venga proposta anche per il 23mm e il 56mm che, con il 16mm, compongono una terna perfetta per la X-Pro2.
Fujifilm X-Pro2 - Fujinon XF23mm F1.4 R (1/420, f/6.4, Iso 200)
Conclusioni
Conclusioni?
C’è poco da aggiungere. Le conclusioni le ho scritte già in precedenza.
La X-Pro2 rappresenta per Fujifilm molto più di un nuovo modello di macchina fotografica immessa sul mercato.
È una nuova era nella quale Fujifilm conferma la sua forte volontà di continuare ad evolvere tale sistema.
Sappiamo sin da oggi, che l’evoluzione non si ferma qui, e nuove sorprese potremo vederle forse a breve termine.
Alla X-Pro2 è davvero difficile chiedere di più. Personalmente ritengo che offra molto di più rispetto alle reali necessità degli utenti di questo inimitabile mezzo fotografico. Ma tant’è.
Una volta tanto ci possiamo godere cotanta abbondanza.
Almeno fino all’uscita del prossimo modello di macchina fotografica che, sicuramente, laverà il bianco così bianco che più bianco non si può.
(sono curioso di vedere come tradurrà questa frase l’amico Pietro Todaro :D )