Sistema GFX: breve guida alle ottiche - 1 Parte
Quando nasce un nuovo sistema fotografico ci poniamo sempre un dubbio amletico: tale sistema avrà un futuro luminoso o in breve tempo di dissolverà come lacrime nella pioggia.
Non sono rari i casi in cui molti marchi, anche blasonati, hanno introdotto un nuovo sistema “rivoluzionario” per poi abbandonarlo a se stesso con un’ottica kit e un un paio di fissi di dubbia qualità.
In realtà l’introduzione di un nuovo sistema dovrebbe rappresentare una grande occasione per gli utenti della fotografia. Fatti salvi eventuali errori di gioventù del sistema stesso un nuovo sistema vuol dire principalmente nuove ottiche. Nuovi obiettivi di moderna progettazione destinati a durare all’interno del nostro corredo fotografico per molti, moltissimi anni.
Fujifilm evidentemente ha ben chiara questa strategia e, al pari del sistema “X”, ha introdotto sul mercato il sistema GFX con una pianificazione ben chiara e articolata.
Nello specifico, le ottiche prodotte, sono state progettate per risoluzioni ben superiori ai 50 MP con i quali, tale sistema, ha fatto il suo esordio.
In questa prima parte della guida alle ottiche per il sistema GFX riporterò le mie opinioni sulle ottiche in mio possesso. Ottiche con le quale ho lavorato in questi anni nelle varie situazioni fotografiche che, professionalmente, mi si sono presentate.
Come al solito non aspettatevi di trovare tabelle, schemi, diagrammi e menate simili.
Quelle le lascio volentieri a chi, non avendo argomenti e foto decenti con i quali riempire un articolo, ne fanno largo impiego.
Mi limiterò a riportare impressioni ed immagini a corredo a quanto descritto con le parole.
Man mano che il mio parco obiettivi si espanderà aggiungerò i commenti delle nuove ottiche.
Iniziamo.
Anzi… no.
Prima qualche premessa.
Per chi non ha mai avuto esperienze con formati superiori ai canonici APSc e “Full Frame” è lecito che si sia trovato un po’ spaesato con l’equivalenza dell’angolo di campo coperto da alcuni obiettivi zoom.
Ad esempio… per i sistemi più piccoli raramente si sono visti zoom che coprono l’angolo equivalente nel “Full Frame” di 25-51mm (circa).
In realtà il motivo è molto semplice. Senza addentrarsi in esasperati tecnicismi teniamo a mente una cosa. Man mano che le dimensioni del supporto sensibile aumentano (nel nostro caso il sensore) per coprire un angolo equivalente a quello del formato “Full Frame” ci vuole una pupilla di entrata della luce (da dove entra la luce in un obiettivo) e una pupilla di uscita della luce (da dove esce la luce da un obiettivo) più grande.
In sintesi per avere una angolo di campo pari a quello coperto dalla focale 50mm su formato “Full Frame” sul sistema GFX dovremo utilizzare (circa) un 63mm. Quindi, una focale più grande corrisponde (a pari luminosità) ad una pupilla di entrata della luce più grande.
Inoltre, man mano che aumenta la grandezza del sensore, il fascio di luce che uscirà dall’obiettivo per colpire l’elemento sensibile sarà più ampio. Quindi avremo una pupilla di uscita della luce più grande.
L’insieme di questi elementi comporta numerosi e complessi vincoli di progettazione se si vuole realizzare un obiettivo zoom relativamente poco ingombrante, con luminosità costante e, soprattutto, estremamente performante.
Ecco spiegato il motivo (a grandissime linee) per il quale sui formati più grandi possiamo trovare ottiche zoom che coprono focali apparentemente poco “usuali”.
Fujinon GF 32-64mm F4 R LM WR
Fujifilm 50s, GF32-64mm F4 R LM WR - Iso 100, f/5.6, 1/320
Il primo obiettivo del sistema. Quasi tutti ci siamo approcciati a questo sistema con questo zoom.
Per chi proviene dal sistema X, non dovrà modificare le sue abitudini fotografiche. Le ghiere sono esattamente dove siamo abituati a trovarle con i polpastrelli delle dita. Giusto le dimensione più generose rispetto al formato APSc possono lasciare un attimo interdetti, ma nulla che possa stravolgere i nostri automatismi.
Bastano pochi scatti per comprendere che la stessa filosofia del sistema X è stata adottata con il sistema GFX. Un’ottica prestante che, senza palesare punti deboli, offre un’ottima resa su tutta l’escursione delle focali coperte già a tutta aperture.
Ovviamente si tratta di uno zoom. E come normale che sia presenta una leggera distorsione soprattutto a 32 e 64 mm così come una, seppur contenuta, caduta di luce ai bordi con i diaframmi più aperti.
In ogni caso nulla che si traduca in maniera negativa nella fotografia “reale” e nulla che non si sia già visto nella totalità degli zoom professionali “normali”.
Le aberrazioni cromatiche sono assenti anche nelle situazioni di scatto più complesse così come la resistenza al controluce risulta impeccabile. Segno che l’ottimizzazione obiettivo-sensore ha raggiunto livelli che ci potevamo solo sognare un po’ di anni fa.
Ho sentito qualche lamentela riguardo l’autofocus. Sinceramente tali critiche mi fanno solo pensare a quanta gente digiti sulla tastiera senza avere un minimo di capacità analitica, esperienza, e professionalità per riuscire ad esprimere un giudizio sensato e comprovato da utilizzo costante sul campo.
Il mio giudizio sull’autofocus è stato costruito attraverso il comportamento di tale funzione in situazioni critiche come il controluce in ambiente buio all’ingresso in chiesa degli sposi e la concentrazione del fuoco sugli occhi di una modella (o modello) che si muovono in passerella.
E personalmente non ho mai avuto alcun appunto da muovere.
Certamente se troverete deludente l’autofocus mentre cercate di fotografare un tirannosauro a bordo di una jeep mentre vi insegue… beh avete sbagliato a scegliere la vostra attrezzatura oltre che l’itinerario della vostra escursione fuoristrada.
Il sistema GFX non nasce con tali velleità.
Forse un giorno subirà una trasformazione che lo renderà sufficientemente idoneo anche nell’utilizzo in generi fotografici “dinamici”.
Ma per ora la destinazione d’uso sono i generi fotografici in cui la massima qualità di immagine possibile è la priorità.
E in questa ottica (che in fondo rappresenta la mia sintesi del mio parere su questo obiettivo) il Fujinon GF 32-64mm F4 R LM WR, rappresenta il punto ideale da cui partire per costruire il proprio corredo.
Fujifilm 50s, GF32-64mm F4 R LM WR - Iso 640, f/8, 1/125
Fujifilm 50s, GF32-64mm F4 R LM WR - Iso 100, f/7.1, 1/180
Fujifilm 50s, GF32-64mm F4 R LM WR - Iso 200, f/13, 1/125
Fujifilm 50s, GF32-64mm F4 R LM WR - Iso 6400, f/4, 1/18
Fujifilm 50s, GF32-64mm F4 R LM WR - Iso 5000, f/4, 1/125
Fujifilm 50s, GF32-64mm F4 R LM WR - Iso 160, f/4, 1/125
Fujifilm 50s, GF32-64mm F4 R LM WR - Iso 160, f/4, 1/125
Fujifilm 50s, GF32-64mm F4 R LM WR - Iso 200, f/13, 1/125
Fujifilm 50s, GF32-64mm F4 R LM WR - Iso 100, f/9, 1/125
Fujinon GF 23mm F4 R LM WR
Fujifilm 50R, GF23mm F4 R LM WR - Iso 100, f/4, 1/1100
Devo essere onesto. Non posso e non potrò mai essere “obiettivo” nel giudicare questo…obiettivo.
Lo amo in maniera viscerale.
Rientra nel gruppo ristrettissimo di quelle ottiche con cui ci si domanda come facevamo a fotografare quando ancora non esistevano.
Vabbè… sarà un pelino grosso e pesante. Ma ragazzi, se amate l’angolo di campo dei 18mm su formato “FullFrame” non potrete non innamorarvi di quello che è in grado di offrire il sistema GFX in accoppiata con questo obiettivo.
Chi ha un minimo di cultura fotografica è pienamente consapevole di quanto sia complicato realizzare un grandangolo. E quanto sia più complicato esponenzialmente all’aumentare del formato del sensore.
Eppure il Fujinon GF 23mm F4 R LM WR non mostra lati debole. È corretto geometricamente, quasi del tutto insensibile alle aberrazioni cromatiche e solo leggermente alla caduta di luce ai bordi a tutta apertura, molto nitido già con il diaframma spalancato e solido nelle situazioni di fotografia in controluce.
Certo… uno schema ottico così complesso come quello di un grandangolare necessita di “spazio” e, inevitabilmente, questo si traduce in un obiettivo dalle dimensioni e peso generose.
Curioso leggere “in giro” chi si lamenta delle dimensioni ma al contempo avrebbe desiderato un obiettivo più luminoso.
Questo vuol dire che non si ha la minima idea di quanto si tradurrebbe in termine di peso e grandezza la maggiore luminosità mantenendo inalterate le prestazioni.
Ma vabbé… questo è lo stato delle cose della fotografia moderna “da tastiera”.
La sintesi del mio parere è che questo obiettivo è da avere a tutti i costi… sempre a patto che si sappia utilizzare con profitto e (perché no) con divertimento, tale focale.
Fujifilm 50s, GF23mm F4 R LM WR - Iso 100, f/14, 25"
Fujifilm 50s, GF23mm F4 R LM WR - Iso 100, f/14, 40"
Fujifilm 50s, GF23mm F4 R LM WR - Iso 100, f/5.6, 1/500
Fujifilm 50s, GF23mm F4 R LM WR - Iso 100, f/8, 1/250
Fujifilm 50s, GF23mm F4 R LM WR - Iso 100, f/5.6, 1/280
Fujifilm 50s, GF23mm F4 R LM WR - Iso 100, f/14, 1/125
Fujinon GF 45mm f/2.8 R WR
Fujifilm 50s, Fujifilm GF 45mm F/2.8 R WR - Iso 640, f/5, 1/400
Con questo obiettivo entriamo nel range dei “normali”.
Ovvero quelle focali in cui, in relazione al tiraggio e angolo di campo coperto, diventa relativamente più semplice la progettazione. Non è un caso che iniziamo a trovare all’interno del sistema GFX, ottiche più compatte, luminose e meno dispendiose.
Con questo non voglio assolutamente affermare che costruire tali obiettivi sia più banale.
Anzi. Proprio per questo motivo ci si aspetta il massimo delle prestazioni.
Il Fujinon GF 45mm è esattamente quello che ci si aspetta.
Relativamente compatto e luminoso (relativamente al formato del sistema GFX) non presenta alcun punto debole degno di rilievo nella fotografia reale.
Già molto nitido a tutta apertura, questo obiettivo è in grado di restituire anche un piacevole e progressivo sfocato.
In considerazione dell’angolo coperto (35mm nel formato “Full Frame”) il Fujinon GF 45mm può essere indicato come un ottimo obiettivo per chi ama generi quali il reportage soprattutto in accoppiata alla GFX50r.
L’assenza quasi totale di distorsione permette di riprendere situazioni ambientate in ambito architettonico senza alcun compromesso.
Inoltre, la velocità dell’autofocus permette di cogliere anche “attimi fuggenti” in maniera piuttosto fluida.
In conclusione sul Fujinon GF 45mm c’è ben poco da aggiungere.
La sintesi è che si tratta di un obiettivo che copre una focale leggendaria nell’ambito della fotografia, in perfetta linea con la filosofia del marchio e con la resa che ci si aspetta dal sistema GFX di Fujifilm.
Fujifilm 50s, Fujifilm GF 45mm F/2.8 R WR - Iso 100, f/4, 1/950
Fujifilm 50s, Fujifilm GF 45mm F/2.8 R WR - Iso 100, f/6.4, 1/550
Fujifilm 50s, Fujifilm GF 45mm F/2.8 R WR - Iso 100, f/4, 1/125
Fujifilm 50s, Fujifilm GF 45mm F/2.8 R WR - Iso 100, f/5, 1/600
Fujifilm 50s, Fujifilm GF 45mm F/2.8 R WR - Iso 6400, f/2.8, 1/125 - my dog Ottaviano Augusto
Fujifilm GF 110mm f/2 R LM WR
Fujifilm 50s, GF110mm F2 R LM WR - Iso 800 , f/2, 1/800
Ora… arrivati a questo punto non so più cosa scrivere per non risultare ripetitivo e banale.
Partiamo da questo… anni fa scrissi una recensioni dello Zeiss Otus 85mm (Link).
Le mie conclusioni erano che, nonostante fosse grosso, privo di autofocus e costosissimo, per me era in assoluto il miglior 85mm mai prodotto.
Era il 2014 è per la prova avevo utilizzato le Nikon D800 e D810.
Abbandonato il mondo delle reflex per anni ho rimpianto questo obiettivo.
Amo l’angolo di campo degli 85mm equivalenti su “Full Frame”. Insieme ai 35mm trovo questi obiettivi degli strumenti a tutto campo perfetti per tantissimi generi fotografi. Ritratto, ritratto ambientato, reportage, matrimoni, servizi fotografici, moda e altro.
Gli 85mm luminosi a tutta apertura ti consentono di scattare figure intere a distanza e mantenere ugualmente una sensazione di tridimensionalità impressionante.
E non, come pensa qualcuno, di mettere a fuoco solo la pupilla di un occhio e restituire sfocato il resto del volto… a meno che non siate un oculista.
Se invece desideriamo la massima risoluzione su tutto il fotogramma chiudiamo il diaframma ed ecco che ci ritroviamo il perfetto obiettivo per scattare in sala posa.
Ripeto. L’85mm millimetri insieme ai 35mm rappresentano per me le focali jolly. Quelle che non devono mai mancare all’interno di un mio corredo.
Per questi motivi, appena ho realizzato i primi scatti con il Fujifilm GF 110mm f/2 ho pensato “Finalmente… Finalmente posso non pensare più alla resa del mio amato Otus 85mm”.
E si perché il GF 110 (equivalente all’angolo di campo di 88mm circa su formato Full Frame) ha tutto quello che desidero da questo tipologia di ottica.
Non aggiungo altro, lascio che siano le immagini parlare… come sempre.
La sintesi è… perfezione.
Fujifilm 50s, GF110mm F2 R LM WR - Iso 12.800, f/2.2, 1/125
Fujifilm 50s, GF110mm F2 R LM WR - Iso 3.200, f/2, 1/60
Fujifilm 50s, GF110mm F2 R LM WR - Iso 100, f/5.6, 1/125
Fujifilm 50s, GF110mm F2 R LM WR - Iso 100, f/9, 1/125
Fujifilm 50s, GF110mm F2 R LM WR - Iso 800, f/2.8, 1/320
Fujifilm 50s, GF110mm F2 R LM WR - Iso 200, f/8, 1/125
Fujifilm 50s, GF110mm F2 R LM WR - Iso 1250, f/2, 1/1250
Conclusioni
Nella scelta di un corredo fotografico cerco sempre di essere piuttosto pragmatico.
Questo ovviamente non mi ha impedito, nel corso di anni, di acquistare tantissima attrezzatura spinto più dall’emozione che dalla reale necessità professionale.
D’altronde la passione è anche acquisto impulsivo.
Per quanto riguarda il sistema GFX invece sono stato estremamente razionale. Lo considero il mio sistema di lavoro per eccellenza. Certo, in determinate situazioni fotografiche preferisco indubbiamente mezzi fotografici più discreti e leggeri.
In ogni caso, intorno alle dimensioni di questo sensore sta prendendo luce un nuovo modo di interpretare la fotografia. Un nuovo modo e un nuovo mondo da esplorare e sperimentare per ampliare ancora di più le possibilità offerte a noi fotografi. Possibilità tecnologiche ovviamente. Per il resto, a fare la differenza saranno come sempre, occhio tecnica, sensibilità e talento. E più i mezzi a nostra disposizione saranno performanti e più avremo la possibilità di esprimere tutte le nostre qualità.