Primi scatti con la mirrorless Canon EOS M5

Categoria: Prove corpi macchina Pubblicato: Lunedì, 21 Novembre 2016 Scritto da Michele Buonanni

Ebbene, sembra proprio che Canon stia riscoprendo il settore mirrorless. In realtà, l’azienda giapponese ha da tempo fotocamere mirrorless nel suo catalogo ma non ha mai dedicato loro più di tanto, non in tecnologia quanto in comunicazione, forse convinta che una EOS della serie M (mirrorless appunto) avrebbe distratto potenziali utenti dalle reflex di casa.

 

Piccola, bella ed elegante, la nuova mirrorless Canon EOS M5 è anche costruita molto bene. Diversi comandi sono a ghiera come si può vedere dalla foto qui sotto.

 

 

Eppure, in passato, le premesse di un buon successo c’erano tutte: il nome, la qualità del prodotto, il prezzo non proibitivo ed anche la facile compatibilità con le ottiche della serie EOS maggiore, ottenibile con un semplice anello adattatore prodotto da Canon stessa, che avrebbe attratto i già utenti del marchio.
La storia delle varie EOS mirrorless è ben nota: la serie è partita nel 2012 con la M, un apparecchio con sensore Aps-C da 18 megapixel seguita, l’anno dopo, dalla M2 che è stata però distribuita solo nei mercati asiatici, dalla M3 e dalla M10 nel 2015 fino ad arrivare alla attuale M5, presentata a settembre di quest’anno.
In questo percorso, le EOS M hanno sempre replicato, nelle caratteristiche di base, le reflex di fascia media di Canon, quelle principalmente destinate al dilettante evoluto. Tanto per fare un esempio, la attuale EOS 80D.

 

Una vista del lato destro superiore con, in evidenza, la ghiera del correttore di esposizione. Sotto, una vista del retro con il grande display dotato di funzioni touch.

 

 


Se, però, la tecnologia delle EOS M è andata di pari passo con quella delle sorelle reflex altrettanto non si può dire per gamma di ottiche. Le EOS M adottano, infatti, un innesto con misura e tiraggio diversi rispetto al classico innesto EOS per le reflex e questo ha richiesto la produzione di una nuova gamma di obiettivi espressamente destinati (anche per dimensioni) alle piccole mirrorless M. Fin dall’inizio della serie, di obiettivi se ne sono visti pochi: due all’inizio, poi nel 2013, uno zoom grandangolare, poi l’anno dopo, uno zoom tele ed infine altri tre obiettivi apparsi negli ultimi due anni. Quindi sette ottiche in tutto, oltretutto con lunghezze focali ed aperture che spesso si sovrappongono. E l’adattatore per montare le ottiche EOS delle reflex non risolve totalmente il problema, vedremo perché…

Se il corredo di ottiche è il punto debole anche per la nuova EOS M5 altrettanto non si può dire per il corpo macchina. Costruito in stile Canon e con abbondante uso di leghe metalliche, ha una serie di novità che portano questo apparecchio più in alto, tra le mirrorless rispetto alle precedenti M, sfiorando il segmento al quale appartengono apparecchi già ben posizionati sul mercato come le Fujifilm serie T e le Olympus OM. Dotata di un sensore formato Aps-C con 24 megapixel e tecnologia Dual Pixel che permette la messa a fuoco a rilevazione di fase utilizzando gli stessi pixel destinati alla ripresa, adotta uno stabilizzatore digitale d’immagine incorporato che funziona anche in abbinamento con quello ottico eventualmente presente nell’obiettivo, il nuovissimo processore d’immagine Digic 7 e funzioni avanzate nella gestione d’immagine, una ripresa a scatto continuo fino a sette fotogrammi al secondo (9 con Af fissato su un punto predeterminato) e video Full HD 60p.

Novità assoluta per la serie M è il mirino elettronico ad oculare integrato nell’apparecchio e non separato ed opzionale come nella M3 mentre il display da tre pollici con funzioni touch è quello della precedente versione. Quest’ultimo serve anche come pad per la scelta del punto di messa a fuoco: quando si osserva l’immagine nell’oculare, basta spostare il dito sul display posteriore per trascinare la cornicetta di messa a fuoco nel punto che ci interessa. Presenti infine sia la modalità wi-fi sia la Bluetooth a basso consumo.

Abbiamo avuto il primo contatto con questa mirrorless durante l’edizione romana della manifestazione “Storie di EOS 5 Tour”. Abbiamo scattato una serie di immagine di prova con un apparecchio di pre serie ottenendo risultati già buoni che saranno sicuramente suscettibili di miglioramenti nella versione definitiva di questo apparecchio. Intanto abbiamo apprezzato le dimensioni ridotte, la qualità costruttiva del corpo macchina, la risoluzione del mirino ad oculare e la praticità dei comandi a ghiera.
Aspetti negativi? Sicuramente relativi al parco ottiche ancora incompleto ma, soprattutto, penalizzato dalla mancanza totale di obiettivi ultra luminosi a focale fissa presenti invece nelle gamme dei concorrenti e poi un prezzo di vendita non proprio alla portata di tutti (circa 1400 euro con l’obiettivo zoom standard). Certo, per ampliare le focali a disposizione si potrebbe usare l’anello adattatore per le ottiche EOS EF fornito a corredo e gli obiettivi Canon delle reflex. Ma che senso ha penalizzare un apparecchio così compatto ed armonico con ottiche decisamente più grandi? È questa la perplessità alla quale accennavamo prima, all'inizio dell'articolo; la domanda che ci si deve porre semmai è quando e non se, Canon deciderà di produrre obiettivi di classe elevata per questo innesto, dando finalmente un segno evidente del suo interesse per questo sistema che meriterebbe ,come già detto, anche focali fisse ultra luminose.

 per info www.canon.it

 

I primi scatti realizzati con la EOS M5 ed obiettivo zoom 18-55mm (tutte le immagini sono state realizzate con un apparecchio di pre serie)