Fujifilm X100T

Categoria: Prove corpi macchina Pubblicato: Martedì, 16 Giugno 2015 Scritto da Max Angeloni

Testo e Foto di Max Angeloni

19 settembre 2010
Questa è una data importante per Fujifilm.
Viene annunciata la X100 ed inizia il cammino che la porterà a sviluppare il sistema X concretizzandolo nel 2012 con l’immissione sul mercato della X-Pro1 e le prime tre lenti a marchio Fujinon.
Anche per me quella del 19 settembre 2010 è una data importante... fotograficamente parlando.
Ritorno a Fujifilm dopo l’esperienza pluriennale con la Reflex S5.
Trovo finalmente un’alternativa leggera e di qualità alla reflex per tutte quelle situazioni fotografiche che non giustificavano il trasporto di pesi e ingombri.
Inizio anch’io il cammino che mi porterà da li a breve a diventare uno dei primi tre X-Photographer Italiani.
E per ultimo…La X100 è la prima e unica macchina fotografica che mi hanno rubato.
Per l’insieme di tutti questi motivi ho sempre avuto un rapporto di amore e odio con questa macchina fotografica. Un rapporto in cui l’amore alla fine ha avuto il sopravvento e mi ha portato, a 4 anni di distanza, a ritornare alle origini. Origini con una “T” in più.
E si… mi ricordo bene dei primi scatti con la X100. Mi ricordo la meraviglia per le potenzialità raccolte in uno strumento così piccolo ma anche le indecisioni operative che a volte ti spingevano a sbattere al muro la macchina. Mi ricordo il piacere di scattare con una simil telemetro dopo aver abbandonato definitivamente il sistema M di Leica e dei rimpianti per non aver più a disposizione il super CCD della S5 a favore di un “comune” sensore CMOS.

2010, September 19th
This is a really important day for Fujifilm.
It's X100's announcement day, the beginning of the a new era for Fujifilm since the X100 will be the cornerstone for the brand new X system that will see the light in 2012 with the announcement of the X-Pro1 and the very first 3 Fujinon XF Lenses.
That day was very important for my photographic  "life" since I finally had a Fujifilm camera in my hands after several years with the S5 DSRL.
This is because I finally had the chance to use a quality, lightweight camera for all those situations where there were no need to bring my heavy and bulky gear.
That was the first step of the photographic path that lead me to be one of the three first Italian X-Photographers.
Last, but not least...The Fuji X100 is the first and only camera that I was ever stolen.
Because of these factors, I have always had a love-hate relationship with the X100. Four years later I can say that love won the fight since I decided to go back to the roots, with just a "T" more.
I still remember my first shots with the X100. I remember the astonishment for the potential of such a small tool, but I also remember all those quirks that sometimes made me want to toss the camera against a wall. I remember the pleasure of shooting with a rangefinder-style camera after I quit from the Leica M system but, at the same time, I remember the regret of having a "normal" CMOS instead of the Super CCD that equipped the S5Pro (Read English version here).

 

Fujifilm X100T - 1/8, f/2, Iso 500


Sono passati più di quattro anni e la tecnologia ha fatto il suo corso.
Gli aggiornamenti via firmware hanno inizialmente migliorato le indecisioni operative della X100, e la filosofia iniziale non è stata abbandonata nei modelli successivi, anzi, nuove soluzioni e nuove funzioni hanno aggiunto sempre maggiore fruibilità alla piccola macchina fotografica.
Con l'introduzione della X100T la macchina non è stata snaturata o eccessivamente modificata rispetto all'idea originale.
I tecnici Fujifilm si sono limitati a portare a completa maturazione questo prodotto che, nonostante l'ingresso della concorrenza nello stesso segmento di mercato, è e rimane unico nel suo genere.
Tutto questo grazie anche ai continui feedback dei fotografi professionisti o amatoriali che nel corso degli anni hanno contribuito a perfezionare sempre di più questa macchina fotografica.

Fujifilm X100T - 1/340, f/5.6, Iso 200


Novità.
Rispetto ai modelli precedenti, La X100T non presenta apparenti variazioni di rilievo.
In effetti la grande novità si trovano all'interno della piccola macchina fotografica mentre l'esterno appare, nella sua idea generale e nel suo insieme, invariato.
Dal passaggio della X100 alla X100S la grossa novità era rappresentata dal nuovo sensore X-Trans e dal processore di immagine.
Un'altra novità di rilievo era l'implementazione del sistema ibrido di messa a fuoco.
Con la X100T si è deciso di implementare nuove funzioni che non riguardassero solo ed unicamente la qualità dell'immagine o la velocità operativa. Questi due elementi già erano pienamente efficienti nel modello precedente e sono stati sufficienti pochi interventi.
L’evoluzione di una macchina fotografica non passa solo attraverso un sensore e l'immagine con più mega pixel.
L’evoluzione è anche e soprattutto l'affinamento di tutti gli elementi operativi che consentono al fotografo di scattare con il massimo controllo del mezzo fotografico utilizzato.

Nel caso della X100T, ad esempio, il mirino ottico.

 

Fujifilm X100T - 1/125, f/2, Iso 5000


Fujifilm X100T - 1/125, f/2, Iso 1250


Fujifilm X100T - 1/80, f/2, Iso 2500

 

Fujifilm X100T - 1/40, f/2, Iso 6400 + TCL-X100


Fujifilm X100T - 1/40, f/2, Iso 6400


Fujifilm X100T - 1/110, f/2, Iso 6400

 

Fujifilm X100T - 1/800, f/2, Iso 2500


Fujifilm X100T - 1/250, f/2, Iso 1600

 

Fujifilm X100T - 1/25, f/2, Iso 6400


La X100T consente di scattare con la massima discrezione in ogni luogo e in ogni circostanza. Grazie all’otturatore centrale (ed ora anche all’otturatore elettronico) e in modalità silenziosa, l’apparecchio fotografico entra in modalità “fantasma”. Nessun rumore, nessuna luce, nessun elemento percepibile che possa rivelare gli scatti che stiamo facendo. Anche se ci troviamo a pochissima distanza dal nostro soggetto.  In più, l’ottima resa ad Iso elevati, ci permette di fotografare, in tutta sicurezza, in interni e in situazione di luce estremamente ridotta e critica.

Tralasciando piccole variazioni su pulsanti, ghiere, e schermata analizziamo subito evoluzione che ha subito l'elemento che da sempre contraddistingue la X cento.
Il mirino ibrido è il marchio di fabbrica della piccola Fujifilm.
La possibilità di utilizzare sia il mirino ottico che il mirino elettronico ha offerto una nuova possibilità a tutti fotografi ancora saldamente ancorati ad alcuni aspetti caratteristici della fotografia analogica.
Certamente tale soluzione non è stata semplice da realizzare.
Il problema principale di un mirino Galileano è quello comunemente definito errore di parallasse.
Ovvero il mirino, non "guardando" la scena direttamente dall'obiettivo ma da una posizione decentrata, non riuscirà a restituire una inquadratura esattamente corrispondente rispetto a quella realmente registrato dal sensore.
L'errore di parallasse si verifica principalmente in presenza di soggetti vicini al punto di ripresa.
Nel caso d’inquadrature ad ampio respiro con soggetti posti molto lontani dalla macchina fotografica, questo scostamento tra immagine vista e immagine registrata sarà del tutto irrilevante.
Nel caso di soggetti molto vicini, invece, tale scostamento è più evidente è rende complessa anche la fase di messa a fuoco.
Con l'introduzione di nuovi firmware si è cercato di diminuire le limitazioni che tale soluzione tecnica imponevano in fase di scatto.
Ma è solo con i modelli successivi si è potuto implementare in maniera efficace la correzione della parallasse attraverso il riposizionamento delle crocette. Riposizionamento che consentiva di visualizzare in maniera corretta la reale scene quadrata una volta terminata la fase di messa a fuoco.
Con la X100T una nuova funzione permette di affinare e di rendere ancor più affidabile tale aspetto.
In sintesi e semplificando il concetto. Alla possibilità di utilizzare il mirino elettronico e quello ottico è stata introdotta una terza opzione. Nel mirino ottico è possibile visualizzare, nel quadrato corrispondente al punto di messa a fuoco, l'immagine Elettronica.
Questa funzione è utile principalmente per percepire in maniera corretta Dove è concentrato il punto di messa a fuoco.
In sintesi con la correzione della parallasse e la percezione dell'esatto punto di messa a fuoco il mirino ha finalmente raggiunto la sua piena maturità.
Tutto questo nel pieno rispetto della filosofia Fujifilm. Filosofia che non ha mai solo e unicamente prediletto l'aspetto della risoluzione del sensore ma anche, e soprattutto, l'aspetto operativo di un mezzo fotografico.
Come amo ripetere, un tempo tutte le macchine fotografiche avevano lo stesso sensore: la pellicola. Eppure un modello di macchina fotografica costava 100 mila lire è un altro 5 milioni di lire.
È indubbio che la qualità d’immagine sia un aspetto prioritario di una macchina fotografica digitale ma anche tutte le funzioni che rendono realmente fruibile un mezzo fotografico devono essere curate e realizzate con la stessa meticolosa attenzione.
Meticolosa attenzione che ha interessato, oltre al nuovo sistema di mira ibrido, anche la staratura dell’esposizione passata da -2/+2 a -3/+3, le nuove funzioni video che finalmente integrano anche il sistema PAL, un sistema Wi-Fi permanente, un ancor più rapido sistema autofocus, l’otturatore ibrido meccanico/elettronico con tempi di scatto fino a 1/32000, una maggior vita della batteria ad altri piccoli affinamenti utili ad aumentare ancora di più le funzioni operative e l'accesso ad esse.

Fujifilm X100T - 1/800, f/2, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/100, f/2, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/500, f/2, Iso 6400


Fujifilm X100T - 1/800, f/2, Iso 1250

 

Fujifilm X100T - 1/800, f/2, Iso 1600


Fujifilm X100T - 1/500, f/2, Iso 4000


Fujifilm X100T - 1/500, f/2, Iso 6400


Fujifilm X100T - 1/500, f/2, Iso 6400


Fujifilm X100T - 1/800, f/2, Iso 6400

 

Fujifilm X100T - 1/500, f/2, Iso 6400

 

Fujifilm X100T - 1/950, f/6.4, Iso 200

 

Fujifilm X100T - 1/500, f/2, Iso 800


Fujifilm X100T - 1/500, f/2, Iso 6400


Fujifilm X100T - 1/500, f/2, Iso 3200


Fujifilm X100T - 1/200, f/2, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/60, f/2, Iso 3200

 

Fujifilm X100T - 27", f/16, Iso 200

 

Fujifilm X100T - 1/480, f/5.6, Iso 200

 

Fujifilm X100T - 1/400, f/2, Iso 200 + TCL-X100


Fujifilm X100T - 1/400, f/2, Iso 200 + TCL-X100


Fujifilm X100T - 1/340, f/2, Iso 200 + TCL-X100


Fujifilm X100T - 1/600 f/5.6, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/160 f/5.6, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/850 f/5.6, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/220 f/5, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/750, f/5.6, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/100, f/3.6, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/120, f/2, Iso 6400


Fujifilm X100T - 1/125, f/2, Iso 3200


Fujifilm X100T - 1/640, f/5.6, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/20, f/16, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/850 f/5.6, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/680 f/5.6, Iso 200

 

Fujifilm X100T - 1/480 f/2, Iso 200

Reportage, viaggio, street photography sono sicuramenti i campi della fotografia per i quali la X100T è progettata. Un intero sistema racchiuso in un unico strumento fotografico. Se si è fatta propria una determinata filosofia non ci porremo più il problema di “quanto” corredo portare con noi ogni volta che andiamo a scattare. Certo, se affrontiamo particolari e determinati generi fotografici la X100T potrebbe risultare limitativa. Ma se amiamo raccontare le storie che il nostro occhio è in grado di cogliere lungo la strada, questa macchina fotografica risulta un’arma vincente sia nelle passeggiate sotto caso sia nel caso di lunghi viaggi in giro per il mondo.

Sul campo.
L’ho già detto.
Il mio rapporto con le “X100” è sempre stato di odio e amore.
Una volta dipartita prematuramente la mia X100 non ho sentito la necessità di sostituirla visto l’entrare nel corredo della X10 e della “super novità” X-Pro1.
Proprio la prima macchina fotografica ad ottiche intercambiabili del sistema X di Fujifilm aveva ormai attirato tutte le mie attenzioni. Nel mio cuore non c’era più spazio per la telemetro digitale ad otturatore centrale.
Passano gli anni ma il primo amore non si scorda mai.
Ma vuoi per la rutilante successione con cui sono state immesse sul mercato le nuove ottiche Fujinon, vuoi perché con la X100S non è scattata la scintilla al primo contatto, ormai avevo perso ogni interesse nei confronti di questo modello.
Passato dalla X-Pro1 alla X-T1 ogni tanto ripensavo con nostalgia al mirino ottico. Nostalgia non dettata sicuramente dalla capacità operativa che tale soluzione può apportare. Anzi. Il mirino elettronico consente nelle CSC di visualizzare prima dello scatto esposizione e cromia della foto ed è il vero plus di tali sistemi nei confronti delle reflex.
Ma siamo sinceri. Molte volte la scelta dell’attrezzatura fotografica è irrazionale ed è dettato più dall’istinto che dalle reali capacità tecniche del mezzo fotografico. Una macchina fotografica fa colpo al primo contatto. Ci piace subito o non ci piacerà mai. Discorso del tutto irrazionale. Ma essendo la fotografia fatta anche di irrazionalità sono i sentimenti che a volte prendono il sopravvento sulla logica.
Così è stato una volta presa in mano la X100T.  
Subito ai primi scatti ho ritrovato le piacevoli sensazione che questo modello di macchina fotografica mi aveva regalato in passato. Sensazioni amplificate da due generazioni di evoluzione che hanno reso la X100T un mezzo fotografico pressoché perfetto. Perfetto ovviamente per chi si dedica a determinati generi fotografici, necessita di alcune caratteristiche e ama l’angolo di campo equivalente dei 35mm.
E poi io amo il colore nero… tutte le mie macchine fotografiche sono e sono state nere. L’unica eccezione è stata proprio la “vecchia” X100 che mi hanno rubato.

Fujifilm X100T - 1/60, f/2, Iso 2000


Fujifilm X100T - 1/900, f/6.4, Iso 200

Fujifilm X100T - 1/1000, f/5.6, Iso 200

La “Pellicola” Classic Chrome restituisce una resa convincente sia in interni che in esterni. Se si desidera scattare direttamente in Jpg ritengo che, viste le caratteristiche cromatiche di tale preset, siano da prediligere situazione di luce non necessariamente intense quanto, piuttosto, quelle di luce contrastata. Se invece elaboriamo i nostri Raw in post produzione, l’attuale versione di Adobe LightRoom è in grado di riprodurre tutte le simulazione pellicola disponibili per la macchine Fujifilm X.



Il periodo di adattamento è stato rapidissimo. La X100T è a grandi linee è il corpo dell’X100 con l’elettronica della X-T1.
Come ho scritto nell’articolo della X100, queste macchine fotografiche sono dei mini sistemi più che un singolo elemento del corredo fotografico.  Tutte le X100, in generale, rappresentano la compagna di viaggio e allo stesso tempo la compagna per una breve uscita fotografica. I 35mm (insieme ai 50mm) sono la focale perfetta per tutti i generi fotografici di documentazione. Che si tratti di un reportage in terre sperdute o le foto delle vacanze non fa differenza. Inoltre, compattezza estrema e massima silenziosità ci consentono di scattare in modalità “fantasma” in tutte quelle situazioni in cui la massima discrezione è consigliabile se non obbligatoria.
E tutto questo senza rinunciare alla qualità di immagine del sensore di grandi dimensioni e della tipica resa delle macchine Fujifim.
Cosa aggiungere. Poco. Nel scrivere le mie impressioni sulle macchine fotografiche che mi piacciono a tal punto dall’averle fatte entrare nella mia “borsa” fotografica rischio sempre di essere eccessivo.
Come sa bene chi ci segue da tempo, su Riflessifotografici non scriviamo recensioni estremamente tecniche ma prediligiamo riportare le sensazioni che riceviamo utilizzando uno strumento fotografico in modo intenso e professionale.
La X100T è un prodotto maturo privo di lati deboli o migliorabili. Certo, una limatina e una messa a punto ulteriore è sempre la ben venuta. Ma cosa chiedere in più ad una macchina fotografica modernissima racchiusa in un guscio tradizionale? La velocità operativa è OK… la messa a fuoco è veloce e priva di incertezze, la qualità di immagine è altissima anche alle alte sensibilità, Il mirino ottico ha raggiunto un livello di  raffinatezza che ormai non ne pregiudica l’utilizzo nella stragrande maggioranza delle situazioni fotografiche.

Fujifilm X100T - 1/60 f/2, Iso 250

 

Fujifilm X100T - 1/50 f/2, Iso 6400

 

Fujifilm X100T - 1/80 f/2, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/60 f/2, Iso 640

 

Fujifilm X100T - 1/60 f/2, Iso 6400


Fujifilm X100T - 1/250 f/5.6, Iso 400 + TCL-X100

Fujifilm X100T - 1/80 f/2, Iso 5000

Luce ambiente bassa e alti contrasti, un'altra situazione fotografica in cui la X100T dimostra di essere una Fujifilm Serie X a tutti gli effetti.

Scatto dopo scatto mi accorgo che tutte le funzioni principali sono ormai raggiungibili con un unico tasto a tutto beneficio nella velocità operativa. La possibilità di selezionare l’apertura del diaframma in terzi di stop direttamente con la ghiera posta sull’obiettivo è un aspetto che ho apprezzato moltissimo così come l’otturatore elettronico che supplisce alla carenza di tempi meccanici molto rapidi alla massima apertura del diaframma.
Anche un aspetto ormai cronico delle Fujifilm X e della maggior parte delle CSC in generale sembra essere risolto: l’affidabilità della carica rimanente della batteria.
E si… sembra impossibile… ma fino a poco tempo fa riuscire a capire quanta “energia” fosse rimasta a nostra disposizione sembrava un’utopia. La massima carica veniva segnalata per centinaia di scatti… poi di colpo passava a due tacche e dopo una decina di click a una per poi morire nel giro di pochissimo tempo.
Ora la segnalazione appare molto progressiva. Talmente progressiva che all’inizio sono stato tratto in inganno. Abituato a tale inaffidabilità ho preso l’abitudine di sostituire e mettere in carica la batteria appena perde una tacca delle tre segnalate.

Per questo motivo sono rimasto sorpreso per la rapidità con cui la X100T “perdeva” il primo terzo della carica della batteria. All’inizio pensavo di avere un accumulatore difettoso. Poi che la tanto sbandierata “parsimonia” del nuovo modello fosse una bufala pubblicitaria. Alla fine mi sono imposto di scattare fino alla morte della carica e con sorpresa ho constatato che effettivamente non bisogna preoccuparsi di tale aspetto. Quando si spegne la prima tacca vuol dire che la batteria ha perso effettivamente solo un terzo della sua carica.
A proposito della durata della batteria bisogna ricordarsi che le CSC in generale si affidano completamente all’elettronica quindi la durata varia molto in base alle opzioni che decidiamo di utilizzare in fase di scatto.
Per fare un raffronto con le reflex, il mirino di una CSC è elettronico e al suo interno vediamo non solo la scena inquadrata ma anche le continue variazioni dell’esposizione, delle cromie e quant’altro. È inevitabile che tutte queste funzioni sempre “accese” portino a un costante consumo della batteria.
Se utilizzassimo una reflex sempre in Live View ci accorgeremo che i consumi aumenterebbero in maniera vertiginosa.
Per questo motivo diventa difficile stabilire quale sia la durata effettiva delle batterie delle CSC.
Quello che si può fare è cercare di ottimizzare i “consumi”.
Con la serie X100 in generale, così come con la X-Pro1, se si utilizza prevalentemente il mirino ottico si può allungare…e non di poco… la durata di una singola batteria. Provare per credere.
Ultima nota riguarda l’obiettivo. Leggo molto in giro di persone che confondono o ritengono sovrapponibili il 23mm F/2 della X100 con il Fujifinon XF 23mm f/1.4 R.
Questo confronto…perdonatemi…lo ritengo piuttosto superficiale. Sono due ottiche che condividono unicamente lo stesso angolo di campo.
L’ottica che equipaggia la X100T è un piccolo miracolo di miniaturizzazione. Ovvero Fujinon è riuscita a concentrare in un obiettivo pancake una signora ottica priva di evidenti difetti. Ovviamente l’estrema compattezza pone dei limiti così come la focale reale di 23mm unita alla apertura massima fissata f/2.
Ed ecco che questo obiettivo è perfetto sotto il profilo della resa generale ma non si può pretendere che abbia una “spiccata” personalità.
L’XF 23mm f/1.4 R invece è un vero e proprio gioiello. Oltre ad essere impeccabile già alle massime aperture riesce a restituire una notevole tridimensionalità d’immagine grazie ad un ottimo sfocato ed un accentuato stacco dei piani. Tutto questo ovviamente riferito alla reale focale.
Se si scatta prevalentemente con diaframmi chiusi si avvertirà in maniera minore tale differenza di resa. Ma se siete amanti degli obiettivi luminosi e delle messe a fuoco selettive le differenze che contraddistinguono questi due obiettivi vi appariranno subito evidenti.

 

Fujifilm X100T - 1/640, f/2, Iso 200


Fujifilm X100T - 1/60, f/2, Iso 1000


Fujifilm X100T - 1/60, f/2.2, Iso 1000 + TCL-X100

Fujifilm X100T - 1/60, f/2, Iso 250 + TCL-X100

Conclusioni.
Non so più cosa scrivere.
Per chi conosce il sistema X di Fujifilm alcuni aspetti come la qualità d’immagine sono ormai dati per certi.
Fino al prossimo salto generazionale l’attuale sensore X-Trans da 16MP garantisce un standard elevato a tutte le macchine fotografiche di Fujifilm. Quindi diventerebbe noioso e ripetitivo decantarne sempre doti e qualità. Per fortuna il fotografo evoluto è ormai consapevole che un mezzo fotografico si sceglie in base anche ad altre caratteristiche. Caratteristiche che rendono una macchina fotografica estremamente fruibile, rapida, affidabile e piacevole da utilizzare.
La X100T racchiude in se tutti questi aspetti. Ovviamente si rivolge ud una fascia di fotografi piuttosto precisa e sicuramente non la consiglierò mai a chi è abituato a generi fotografici molto distanti rispetto alla filosofia di tutte le X100.
Filosofia che nasce dall’idea raccontare storie senza che la scelta del corredo sia un limite alla nostra capacità narrativa. Che macchina utilizzo? Che obiettivi mi porto? E se devo fare un primo piano? E se devo fare un panorama? E se non mi porto il 600mm e sbarcano gli ufo come faccio? E se non ho con me il 5mm e riemerge Atlantide che faccio?
Questi sono i quesiti che attanagliano la stragrande maggioranza dei fotografi. E se questi sono i vostri dilemmi ogni volta che uscite per fotografare lasciate perdere la X100T.
Ma se vi piace raccontare storie che spaziano dai seriosi e impegnati dilemmi che opprimono il mondo fino ad arrivare alla scampagnata con famiglia e figli al seguito, un pensiero alla X100T io lo farei.
E se proprio un “35mm” può andarci stretto (o largo) esistono due lenti addizionali che possono venire in aiuto. Sicuramente non appesantiranno il fardello da portare con noi e potranno aggiungere ulteriore duttilità a questa macchina fotografica pensata e realizzata per chi ha voglia di camminare per osservare il mondo con più calma.

Note
TCL-X100 e WCL-X100 sono due lenti addizionali che trasformano il 23mm della X100 rispettivamente in obiettivi con angolo di campo equivalente ai 50mm e i 28mm rispetto al formato 135mm.
Nella nostra prova abbiamo realizzato molti scatti proprio con il “50mm”. Il TCL-X100 si applica direttamente sulla ghiera anteriore dell’obiettivo della X100. Le dimensioni non sono sicuramente minimaliste ma tale scelta è stata adottata per non far perdere luminosità al sistema nonostante il fattore di moltiplicazione di x1.4. La resa finale d’immagine è perfettamente allineata agli standard Fujifilm.
Come sempre la X100T è una macchina fotografica che ben si adatta non solo ad un ventaglio di situazioni fotografiche molto ampio ma anche alle singole capacità fotografiche. Per questo motivo ho inserito fotografie realizzate in posti, situazioni e con soggetti molto differenti tra loro.
Inoltre… con l’introduzione della pellicola “Classic Chrome” ho realizzato un nuovo preset su Lightroom partendo proprio da questa picture control.