Professionista fotografo: Il fotoromanzo

Categoria: Edicola Pubblicato: Lunedì, 01 Febbraio 2010 Scritto da Max Angeloni

Foto e Testi di Massimiliano Angeloni

Un genere che attraversa 60 anni di fotografia e che ha raccontato il costume italiano dal dopoguerra ad oggi. Ecco come funziona il gioco

Si è detto di tutto. Che sia una lettura “da serve” e che è stato un fenomeno culturale più importante del neorealismo. Che sia stato una trasgressione dei valori perbenisti, ma anche fondamentale per l’alfabetizzazione dell’Italia della ricostruzione. Che sia una lettura popolare e di intrattenimento e che sia stata l’unica capace di anticipare e descrivere i rapidi mutamenti della società. Insomma... si è detto tutto e il contrario di tutto in questi sessant’anni trascorsi da quando è apparso per la prima volta, ma una cosa è certa: il fotoromanzo è stato, è, e resterà una realtà che ha contribuito, in modo significativo, a modificare, rispecchiare e narrare una fetta del costume italiano.
Personalmente non ci viene in mente un altro fenomeno culturale continuativo in cui la fotografia abbia assunto un valore così determinante nel succedersi delle generazioni. Non sarà fotografia intesa come massima espressione visiva e artistica, non sarà fotografia intesa come romantica o cruda descrizione di fatti e avvenimenti, ma non c’è altra applicazione in cui la fotografica abbia avuto una continuità e una capacità narrativa così predominante da imporsi pagina dopo pagina, generazione dopo generazione, cambiamento dopo cambiamento...
continua sul numero di febbraio 2010 di FOTOGRAFIA REFLEX