SemplicementeFotografare Photography Award 2016
1° Classificato
VITO LEONE - Comédie humaine.
Motivazioni:
Non crediamo sia un caso che questa foto ha ricevuto molti like, da parte di altri fotografi, certo non ne abbiamo tenuto conto più di tanto, ma ci conforta essere consapevoli e sereni, nessuno potrà dire che questa foto è stata scelta arbitrariamente o per oscuri magheggi.
D'altronde l'autore era perfettamente consapevole della validità del suo scatto. Tanto consapevole che lo ha messo in cornice. Ed aveva assolutamente ragione. Ahimè rende poco l'immagine vista così, sulla piccola superficie di un monitor, andrebbe davvero stampata in grandi dimensioni per gustarla bene nei dettagli. Verrà stampata. Una fotografia ben riuscita non è mai semplice riproduzione, è sempre rappresentazione simbolica. Punta l'indice su un qualcosa di assolutamente preciso, lo mette in evidenza, ma vuol fare pensare anche e sopratutto ad altro.
È FRUTTO DI UN 'IDEA CHE VA OLTRE IN SINGOLO SCATTO, È UN MODO DI PERCEPIRE LA REALTÀ. Basta andare a sfogliare le foto nella pagina Facebook di Vito Leone per sincerarsene, poiché è doveroso secondo me nel premiare un fotografo, cercare di capirne le peculiarità al di là del singolo scatto.
Dico sempre che le fotografie stanno lì come fiori, bisogna solo chinarsi, raccoglierle... ma per raccoglierle bisogna saperle riconoscere tra la gramigna infestante. No, non è uno scatto nato per caso, è una immagine fortemente cercata e voluta, sin nel minimo dettaglio, anche se naturalmente è il caso ad avere disposto i tasselli che la compongono, ma non si tratta di "culo". Questa volta la fortuna, che pure è spesso indispensabile alla realizzazione di una buona foto, non c'entra.
Un attimo, il breve tempo di un click. Ma in quel click si condensa un istante che non è solo un'istante, entra nella sfera della consapevolezza di noi stessi, del nostro essere in questa strana era, hic et nunc. Diventa ricordo personale e memoria collettiva, riflessione, indagine, testimonianza, documentazione. Fotografia con la F maiuscola. Se poi qualcuno vuole scomodare il termine Arte, faccia pure, in questo caso non mi ribello.
Parlavo di tessere, perché la foto si compone di infinite tessere, è un puzzle. Una foto di architettura. Una architettura orizzontale, quasi ci scommetterei che Vito si occupa di architettura. Il fotografo è in alto, guarda dallo zenit in basso, è distante, spettatore, ma è buono. Osserva e si mette in disparte, delicatamente, non vuole essere attore. Non vuol mettersi in mostra, non vuole stupire con trucchi da mago, non usa filtri, specchietti o trappole per allodole. Sparisce e il suo occhio diventa il nostro, siamo lì. Gli asciugamani per terra, stesi in modo ordinato, fanno pensare alle finestre di un affollato condominio di periferia che si affaccia sulla vita quotidiana, la gente va e viene immersa nel suo daffare quotidiano ... la Comédie humaine.... vista con dolcezza e partecipazione, con un sorriso. Ci sono mille piccole storie in questa fotografia, possiamo soffermarci con lo sguardo, isolarle, leggerle una ad una. La vita è così, facciamocene una ragione. Tutto concorre in questa foto a renderla meritevole del primo posto. Perfetta l'idea, l'inquadratura, la tecnica di ripresa, la postproduzione garbata. Complimenti Vito Leone, primo premio assoluto, meritatissimo.
BIOGRAFIA
Sono di Taranto, giornalista pubblicista e laureato in lingue, lavoro nel campo della comunicazione. Ho iniziato a fotografare negli anni 80 ma dopo una lunga pausa ho ripreso una decina d'anni fa quando ho capito cosa davvero mi interessava fotografare. Mi ispiro al minimalismo e alle correnti americane degli anni 60 e 70 nonché Baltz, Robert Adams, i coniugi Becher, Basilico e Ghirri. Mi piace il metafisico, le atmosfere rarefatte, le architetture razionaliste. Fotografo di rado persone e quando lo faccio queste sono parte integrante della composizione come se fossero oggetti. Considero la macchina fotografica solo un mezzo.... mi interessa il risultato finale dell'opera, ottenuta in qualsiasi modo purchè desti emozione. Ho realizzato una decina di esposizioni, personali e collettive soprattutto tra Taranto e Lecce.
Foto: Comédie humaine, è una delle 4 che ho realizzato in giorni diversi nell'agosto del 2015 dal ponte Ciolo località famosa del Salento tra Tricase e Santa Maria di Leuca e che ho intenzione di esporre in grande formato in una prox mostra. Si tratta di una metafora della vita, tante piccole storie incastonate in un unico quadro, è come essere spettatori della vita che scorre, come una sorta di Grande Fratello.
2° Classificato
GIANLUCA POLAZZO
BIOGRAFIA
Classe 1975 un po' atipico, credo di essere un fotografo…o almeno così mi vedo. Ho qualche dubbio perché ciò che più sento come particolarità del mio carattere è la curiosità. Ed è dalla curiosità che nasce la mia fotografia; fotografare è un mezzo per esprimere come vedo il mondo e ciò che accade, ed è un mezzo che uso in modo molto istintivo. Da quando me ne sono reso conto ho cercato di dare sfogo al mio pensiero, non chiudendolo all'interno di dogmi o preconcetti ma lasciando che il gesto diventasse parte integrante del mio capire e vedere. E come ogni mezzo funzionale deve essere veloce, diretto, facile, senza creare ostacoli tra me e ciò che accade.Col tempo ho raccolto le prime soddisfazioni potendo scegliere come interpretare determinati incarichi e soprattutto potendo muovermi senza confini obbligati. Ho potuto e voluto scoprire, sperimentare, provare. Alcune volte con successo, molte altre meno.In modo molto lento, con gli anni, ne è nata una cifra stilistica che accompagna la mia fotografia, un lavoro soggettivo ma contemporaneamente distaccato, facendo in modo che l'uno non inquini eccessivamente l'altro.Una fotografia senza fronzoli, semplice e che ha come intento quello di emozionare, in un senso o nell'altro, in modo diretto. E, volendo essere un documento, è così che deve essere per me.
La foto fa parte di una Mostra che nasce da un incarico del 2015 in Kenya per conto di una Onlus. Il dover documentare l’operato di questa associazione mi ha permesso di poter entrare in contatto anche con il mondo circostante.Da questa possibilità è nato un progetto parallelo per raccogliere fondi e permettere alla Angel’s Onlus di continuare a aiutare questi bambini/ragazzi a crescere nel modo migliore, con istruzione, una casa e dei valori.L’intero progetto si è sviluppato a Mtangani, villaggio vicino a Malindi, in Kenya, e in alcuni villaggi limitrofi, ed è composto da 30 immagini stampate e da un libro contenente 80 immagini riprese per raccontare ciò che circonda la casa famiglia della Onlus.
La foto, nel dettaglio, è stata scattata in un villaggio ceduto ai somali che sfuggono dalla guerra interna. In questo villaggio, più che in altri, i somali hanno riportato l’AIDS e ancora oggi, dopo che nell’intero Kenya era stata debellata, si muore nuovamente di questa malattia.
3° Classificato
ANTONIO DE GIORGI “CONVISTA “
BIOGRAFIA
Nato a San Cassiano, un piccolo paese della provincia di Lecce, nel 1965. Vive a Roma da oltre 30 anni. Lavora nel settore della produzione audiovisiva per diversi committenti pubblici e privati.
L’interesse per la fotografia nasce nel 2013 e si consolida grazie al gruppo Facebook “Semplicemente Fotografare”. Qui incontra, virtualmente e di persona, molti professionisti del settore con cui approfondisce la conoscenza del linguaggio fotografico e degli strumenti utili a intraprendere un percorso di ricerca espressiva.
Affascinato principalmente dalla Street Photography, si diverte a girovagare per le strade di Roma fotografando, senza pianificazione alcuna, i soggetti che attirano il suo sguardo.