ADZERO
ADZERO
(Anno Domini ZERO)
Testi e foto di Max Angeloni
Il grande problema è questo. Se chiedete a 100 persone di descrivere come immaginano la “Natività” riceverete 100 risposte differenti.
Religione, storia, tradizioni e usanze si mescolano e si sovrappongono da sempre in un moto perpetuo e tutto questo rende difficile descrivere, un evento, scremato da tutte le cose non essenziali.
Solo due Vangeli narrano di questo storia: Matteo e Luca.
E i racconti concordano sostanzialmente solo in pochi punti.
Gesù è nato a Betlemme ai tempi di Erode il Grande, Giuseppe e Maria erano i genitori, un angelo annuncia la nascita del bambino che si chiamerà Gesù e sarà concepito per intervento divino.
E poi… basta.
Annunciazione - Fujifilm gfx 50S, GF 32-64mm F4 R LM WR, Iso 250, f/16, 1/125
In sintesi.
Per Matteo l’annunciazione da parte di un angelo viene fatta a Giuseppe. Per Luca l’angelo si rivolge a Maria.
Per Luca la nascita di Gesù avviene a Betlemme perché i genitori lasciano Nazareth a causa di un censimento. Matteo invece fa intuire che non c’è stato nessun viaggio perché già vivevano a Betlemme.
E poi… per Matteo Gesù nasce a casa, per Luca in una mangiatoia.
Per Luca Gesù è adorato dai pastori ma nulla viene narrato sui Re Magi. Al contrario, Per Matteo, ci sono i Re Magi ma nessuna adorazione da parte dei pastori. E per finire questa (incompleta) sintesi, per Matteo, dopo la nascita di Gesù, la sacra famiglia fugge in Egitto per sfuggire alla persecuzione di Erode, Luca non fa la minima menzione di tutto questo.
E quindi?
Che fine hanno fatto tutti gli elementi che noi immaginiamo scontati in un presepe. Difficile dare una risposta.
Natività - Fujifilm gfx 50S, GF 23mm F4 R LM WR, Iso 400, f/14, 1/125
Con il Protovangelo di Giacomo (metà II secolo) si aggiungono alcuni elementi come la grotta, il bue e l’asinello. Per la cometa dobbiamo aspettare il 1301 e la mano di Giotto che decise di inserire nel suo dipinto il passaggio della cometa di Halley (Cappella degli Scrovegni a Padova).
Si potrebbe andare avanti per ore ad elencare tutti gli elementi che nei secoli si sono sovrapposti ai racconti originali.
Ma tant’è che cercare di ricostruire un simile evento cercando di rimanere i più fedeli possibile ai fatti e impossibile.
Per questo motivo, per la realizzazione di ADZERO, abbiamo deciso lavorare fondamentalmente su tre punti:
La perfetta concordanza storica di tutti gli elementi presenti nella scena.
Approfondire l’aspetto psicologici dei protagonisti.
Ambientazioni in grado di unire compatibilità geografica con la tradizione figurativa.
Fuga in Egitto - Fujifilm gfx 50S, GF 32-64mm F4 R LM WR, Iso 400, f/14, 1/125
Per la concordanza storica di tutti gli elementi presenti nella scena ci hanno pensato, come sempre Vincenzo Ricciarello e Massimo De Clementi
Sono stati creati, recuperati ed adattati abbigliamenti e accessori.
Sul set sembrava realmente di essere tornati indietro di due millenni.
Per delineare il profilo dei personaggi abbiamo pensato a Maria come giovanissima ragazza che si rimette ad una volontà divina con la grazia e la determinazione che solo una madre può avere. Come angelo una figura eterea, il tramite tra cielo e terra in grado di illuminare ogni scena con la sua luce e la sua bellezza divina.
Il tutto sotto lo sguardo costantemente vigile di Giuseppe. Giuseppe è sempre silente ma mai assente. Anzi il silenzio è quello di un padre proteso in tutto e per tutto a proteggere la sua famiglia.
Questo è stato reso possibile da chi, come sempre, con affetto e passione, ha deciso di aderire con entusiasmo al progetto.
Gilles Rocca ha incarnato un perfetto San Giuseppe, curvo sotto il peso delle sue enormi responsabilità.
Silvia Sera un angelo divino in grado di illuminare la scena e il futuro dell’umanità.
Ludovica Galli una giovanissima ragazza che diventa madre del figlio di Dio e madre di tutti noi.
Maria - Ludovica Galli - Fujifilm gfx 50S, GF 110mm F2 R LM WR, Iso 12800, f/2.2, 1/125
Angelo - Silvia Sera - Fujifilm gfx 50S, GF 110mm F2 R LM WR, Iso 12800, f/2, 1/125
S.Giuseppe - Gilles Rocca - Fujifilm gfx 50S, GF 110mm F2 R LM WR, Iso 12800, f/2, 1/125
Pastore - Massimo De Clementi - Fujifilm gfx 50S, GF 110mm F2 R LM WR, Iso 12800, f/2, 1/125
Contadina - Silvia Ricciarello - Fujifilm gfx 50S, GF 110mm F2 R LM WR, Iso 12800, f/2, 1/125
Per le location invece abbiamo avuto bisogno di un vero aiuto dal cielo. E questo aiuto dal cielo si è materializzato nell’amico Claudio Pisani e nel sindaco di Calcata Sandra Pandolfi.
Oltre ad offrire il patrocinio del comune di Calcata (VT) ci hanno consentito di scattare all’interno di uno dei più suggestivi borghi d’Italia. Inoltre Claudio si è preso carico, in maniera impeccabile, di tutta l’organizzazione logistica.
Tutto questo per spiegare quanto sia importante la pianificazione, la collaborazione, la scelta delle persone e la scelta della giusta attrezzatura fotografica per portare a termine un lavoro anche così complesso.
Nella fotografia, come sempre, non c’è bisogno di scattare 1000 foto in cerca della giusta posa o sperare che nel mucchio esca la foto giusta.
Più si allunga la sessione di scatto più si stancano tutti i partecipanti del progetto.
Il vero lavoro, quello duro, si svolge prima e dopo. L’attimo in cui fotografiamo deve essere sempre un momento di gioia perché è il momento in cui si concretizza un progetto frutto di grande passione… la nostra passione: la fotografia.
Per chi fosse interessato ai dati tecnici il trittico (Annunciazione, Natività, Fuga in Egitto) è stato realizzato a 400 Iso e tre Flash da 600 Watt per ottenere il massimo risultato possibile in termini di gamma dinamica, pulizia del file e dettaglio.
I ritratti invece in luce ambiente e 12800 Iso per ottenere un risultato più “ruvido” e caldo che ben si sposava con la rappresentazioni di personaggi che hanno vissuto oltre due millenni fa.
Il lavoro realizzato con Fujifilm GFX50s e obiettivi sistema Fujifilm GF Lens.
Basta… che altro aggiungere.
A si giusto. Buon Natale.
ADZERO
Fujifilm gfx 50S, GF 32-64mm F4 R LM WR, Iso 640, f/13, 1/125
Max Angeloni: Fotografo
Gilles Rocca: Giuseppe
Silvia Sera: l’Angelo
Ludovica Galli: Maria
Massimo De Clementi: Pastore
Silvia Ricciarello: Contadina
Valter Ventrone: Assistente alla Fotografia
Costumi e cura della concordanza storica: Vincenzo Ricciarello, Massimo De Clementi
Location e organizzazione: Claudio Pisani
Assistente di produzione: Jacopo Pisani
Patrocinio: Comune di Calcata
Un ringraziamento sentito al sindaco di Calcata, Sandra Pandolfi, una grande amica che ancora una volta si è fatta promotrice dell’arte della fotografia.
Ricostruire, adattare, interpretare… dall’imperatore Claudio a Gesù di Nazareth.
Le ricostruzioni storiche sono un mondo affascinante. Ti permettono di fissare in un fotogramma un istante avvenuto secoli… millenni prima. Ti consentono di ricreare un momento storico o religioso o rivisitare un’opera d’arte. Amo questo genere fotografico.
Un genere fotografico in cui lo scatto è sicuramente solo un aspetto dei mille che bisogna prevedere e programmare.
È un lavoro di squadra e necessità sicuramente di affiatamento. Affiatamento non solo sotto il punto di vista strettamente professionale ma anche di immaginazione, creatività e buon appetito.
Già buon appetito.
Sono da sempre un convinto sostenitore dell’inutilità di mille riunioni, incontri di lavoro, brainstorming e menate del genere. Soprattutto se si tratta di arte e creatività.
Le cose più belle si immaginano e si inventano a tavola. Non c’è nulla di più creativo di una buona compagnia attorno ad una tavola imbandita e a un buon bicchiere di vino o birra ghiacciata (con moderazione ovviamente).
E proprio durante una cena, alla fine del 2012, che con gli amici Vincenzo Ricciarello e Massimo De Clementi, rievocato storici di vecchia data, ci venne l’idea di un progetto fotografico in occasione del Natale di Roma dell’anno successivo.
DCCC ab Urbe Condita, ovvero a 8 secoli dalla fondazione di Roma, quando, l’imperatore Claudio, introdusse per la prima volta le celebrazioni per tale evento.
da: DCCC ab Urbe Condita - Fujifilm X-M1, XF 23mmF 1.4 R, Iso 800, f/2, 1/125
Dopo 3 mesi di preparazione (date di scatto, pianificazione di decine di evocatori, ruoli, costumi, testi, trucco) prese corpo il progetto che divenne il lavoro fotografico per il lancio della Fujifilm X-M1 in Italia.
Ovviamente abbiamo festeggiato con una bella cena. E cosa succede a cena se, in buona compagnia, ci si ritrova attorno ad una tavola imbandita con un buon bicchiere di vino o birra ghiacciata (sempre con moderazione mi raccomando)?
La risposta è scontata… si pensa subito al prossimo progetto.
Dal Natale di Roma, alla Pasqua Cristiana il passo è breve.
L’iter della preparazione è stato sostanzialmente simile. Ma, mentre di armature, divise e accessori da legionario ce ne erano in abbondanza, la preparazione delle vesti di Gesù, quelli degli Apostoli e delle Pie Donne, così come la divisa dei funzionari del tempio hanno portato via molto tempo. Così come tutti gli aspetti che riguardavano la croce e la crocifissione. La concordanza storica è il filo conduttore di tutti i lavori e anche questa volta abbiamo cercato di essere più plausibili possibile rispetto ciò che ci viene narrato da quasi 20 secoli.
Alla fine Via Crucis - La via dolorosa ha preso... luce.
da: Via Crucis - La via dolorosa - Fujifilm X-T1, XF 56mm F1.2 R, Iso 800, f/2.5, 1/125
Dal 2014 le cene sono diventate più rade, complici problemi comuni di colesterolo, pressione, trigliceridi e quant’altro. Così portare avanti progetti così ambiziosi è diventato un po’ più complicato. D’altronde è risaputo che senza “duri ed impegnativi incontri di lavoro” è complicato portare avanti una qualsiasi idea.
Ma tant’è.
Ci volle qualche anno di pseudo dieta e, soprattutto una proposta a cui non si poteva dire di no da parte del pittore Ippazio Campa per ritrovarci attorno alla tavola. Niente dimeno che la reinterpretazione della “Vocazione di Matteo” del Caravaggio. Un lavoro patrocinato dal Pontificio Consiglio della Cultura.
Dallo scatto finale sarebbe poi nato il quadro da esporre nel duomo di S. Matteo a Salerno.
Quindi abbiamo fatto finta di aver risolto i problemi di colesterolo, pressione, trigliceridi e quant’altro e, carta (tovagliolo di carta unto per essere precisi) e penna ci siamo rimessi a lavoro.
Questa volta avevamo necessità di qualcosa che ci consentisse un ulteriore salto di qualità.
Oltre la conferma della meravigliosa Make up Artist Mara Genoese per il trucco e al maestro Andrea Camilletti per le musiche originali, ci servivano due attori professionisti per i ruoli principali.
Per fortuna gli amici rispondono sempre presente e così Mauro Ermito è diventato Gesù e Umberto Salamone S. Matteo. Per ultimo, ma non importanza, è entrato nel gruppo anche l’amico Valter Ventrone per dare una ulteriore fondamentale mano alla creazione di questo progetto.
Ovviamente questo lavoro comportava l’utilizzo di molte più risorse, e, come sempre, Fujifilm Italia non si è tirata indietro così come non si era mai tirata indietro in passato. Ancora grazie
E così è nato Mt. 9,9-13.
Mt. 9,9-13 - Fujifilm gfx 50S, GF 32-64mm F4 R LM WR, Iso 125, f/14, 1/125
Di quell’esperienza ci sono rimaste tante cose. E di tante cose una soprattutto ci ha resi consapevoli di un dato di fatto ineluttabile… non avremmo mai risolto i problemi di colesterolo, pressione, trigliceridi e quant’altro. Quindi perché non approfittarne per pianificare un altro progetto?
ADZERO… le origini.
“Che vogliamo fare?… mi passi la bruschetta” “Stavo pensando sempre a unire arte sacra e rievocazione storica” “…mmh si però… coff coff… oddio mi stavo a strozza’… me passi l’acqua” “buoni gli arrosticini… di che stavamo a parla’?” “Io pensavo qualcosa riguardo al Natale” “Vai a sciare?” “No non so sciare…parlavo di fotografia…di Gabriele… passami i formaggi” “Gabriele ..dov’è… è qui? È un sacco di tempo che nello vedo” “…ma no l’Arcangelo Gabriele… vabbè so’ stanco… il conto!” “si infatti… lavorare troppo fa male”.